ESISTE DAVVERO LA JELLA?
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ESISTE DAVVERO LA JELLA?
Io stento ancora a crederci che possa esistere, però c'è stato un fatto che mi ha fatto molto riflettere in questi giorni.
Tutto è iniziato lo scorso venerdì 17, qui da noi pioveva. Una conoscente che non vedevo da moltissimo tempo viene in Italia a trovare i suoi famigliari per festeggiare la Pasqua. Prima di rientrare in Argentina mi fa la sua bella improvvisata e decide di venire a casa mia per salutarci.
Fin qui tutto bene se non che inizia a parlare delle sue molteplici "disavventure" (per non dire altro) che stava vivendo a casa sua in Argentina. Ad un certo punto mentre noi le stavamo dicendo di non vedere sempre tutto nero perché sarebbe proprio lei che se le andava a cercare questa ci risponde: "Il 17 per me è un numero bastardo, mi porta sempre jella dovunque io vado, proprio oggi l'agenzia mi ha cambiato la data del mio rientro a casa e così perdo pure l'appuntamento che io avevo.......ecc.ecc.".
Gli rispondo che non tutto il male vien per nuocere, al che zittendomi mi aggiunge: "Vedrai che anche a voi o prima o poi il 17 vi segna"!
Neppure il tempo di concludere la sua frase che all'improvviso abbiamo visto un chiarore abbagliante seguito da un grosso boato assordante tanto che ci aveva tappato le nostre orecchie per diverso tempo. Lo spavento avuto ci aveva paralizzati tutti quanti perché pareva avessero fatto brillare una bomba sotto casa nostra. Invece, in quel preciso momento una saetta era caduta sul nostro tetto di casa ed aveva scaricato tutta la sua energia sull'antenna mandando così tutti gli elettromestici, sia i miei come pure quelli dei miei vicini di casa, in corto circuito.
Sfortuna?...disavventura?... malasorte?...sfiga?... jettatrice?......
Che cos'altro dovrei pensare considerato che io non sono mai stata superstiziosa?! Tra l'altro la mia casa ha il num. 17 e in 29 anni che abito qui non era mai successo niente!
In questi pochi giorni sembravamo tagliati fuori dal mondo perché fino ad oggi siamo stati senza la linea telefonica, senza la TV e senza il pc. a causa di questo enorme guasto che abbiamo subito.
Cmq questa mia "piccola" esperienza (in parte) mi ha aiutato a capire meglio le persone dell'Abruzzo che hanno perso proprio tutto.
Tutto è iniziato lo scorso venerdì 17, qui da noi pioveva. Una conoscente che non vedevo da moltissimo tempo viene in Italia a trovare i suoi famigliari per festeggiare la Pasqua. Prima di rientrare in Argentina mi fa la sua bella improvvisata e decide di venire a casa mia per salutarci.
Fin qui tutto bene se non che inizia a parlare delle sue molteplici "disavventure" (per non dire altro) che stava vivendo a casa sua in Argentina. Ad un certo punto mentre noi le stavamo dicendo di non vedere sempre tutto nero perché sarebbe proprio lei che se le andava a cercare questa ci risponde: "Il 17 per me è un numero bastardo, mi porta sempre jella dovunque io vado, proprio oggi l'agenzia mi ha cambiato la data del mio rientro a casa e così perdo pure l'appuntamento che io avevo.......ecc.ecc.".
Gli rispondo che non tutto il male vien per nuocere, al che zittendomi mi aggiunge: "Vedrai che anche a voi o prima o poi il 17 vi segna"!
Neppure il tempo di concludere la sua frase che all'improvviso abbiamo visto un chiarore abbagliante seguito da un grosso boato assordante tanto che ci aveva tappato le nostre orecchie per diverso tempo. Lo spavento avuto ci aveva paralizzati tutti quanti perché pareva avessero fatto brillare una bomba sotto casa nostra. Invece, in quel preciso momento una saetta era caduta sul nostro tetto di casa ed aveva scaricato tutta la sua energia sull'antenna mandando così tutti gli elettromestici, sia i miei come pure quelli dei miei vicini di casa, in corto circuito.
Sfortuna?...disavventura?... malasorte?...sfiga?... jettatrice?......
Che cos'altro dovrei pensare considerato che io non sono mai stata superstiziosa?! Tra l'altro la mia casa ha il num. 17 e in 29 anni che abito qui non era mai successo niente!
In questi pochi giorni sembravamo tagliati fuori dal mondo perché fino ad oggi siamo stati senza la linea telefonica, senza la TV e senza il pc. a causa di questo enorme guasto che abbiamo subito.
Cmq questa mia "piccola" esperienza (in parte) mi ha aiutato a capire meglio le persone dell'Abruzzo che hanno perso proprio tutto.
shila
Re: ESISTE DAVVERO LA JELLA?
Carissima Shila,
io non credo alla jella (intesa come destino avverso) nè ad iettatori/iettatrci ma al pensiero negativo...beh, a quello sì
Mia nonna buonanima era solita ripetere che : "gli occhi (= lo sguardo invidioso) uccidono più delle scoppettate (= fucilate). Avere sempre pensieri positivi aiuta ad affrontare ogni ostacolo che la vita ci pone davanti, l'accettazione degli eventi negativi ci induce a considerarli come prove che ci aiutano a "crescere".
Una mia conoscente (non scendo nei dettagli perchè altrimenti potrebbe riconoscersi) è come quella "simpatica" signora che è venuta a farti visita e non ti sto a raccontare tutte le disavventure che ho dovuto affrontare ogni qual volta lei veniva a conoscenza di qualche evento che mi riguardava (acquisto della casa, lavoro, l'auto, i cani, i figli). Mio marito per anni mi metteva in guardia: non raccontarle niente, questa è una iettatrice. Beh, io ridevo, lo prendevo in giro ma, dopo anni, mi sono dovuta ricredere. Mio marito aveva ragione!!
Sempre mia nonna diceva che queste persone sono riconoscibilissime: non fanno altro che lamentarsi che a loro tutto va male, vengono solo a raccontarti guai e mai eventi positivi, non hanno mai un'espressione gioiosa ma, al contrario, sono sempre arrabbiate con tutto e con tutti, riescono a trovare della negatività anche in eventi gioiosi. Orbene, sta lontana da queste persone oppure, come diceva nonna, lancia del sale dietro quando girano le spalle (nonna girava sempre con una manciata di sale grosso da cucina in tasca ).
Un grosso abbraccio
Ele
io non credo alla jella (intesa come destino avverso) nè ad iettatori/iettatrci ma al pensiero negativo...beh, a quello sì
Mia nonna buonanima era solita ripetere che : "gli occhi (= lo sguardo invidioso) uccidono più delle scoppettate (= fucilate). Avere sempre pensieri positivi aiuta ad affrontare ogni ostacolo che la vita ci pone davanti, l'accettazione degli eventi negativi ci induce a considerarli come prove che ci aiutano a "crescere".
Una mia conoscente (non scendo nei dettagli perchè altrimenti potrebbe riconoscersi) è come quella "simpatica" signora che è venuta a farti visita e non ti sto a raccontare tutte le disavventure che ho dovuto affrontare ogni qual volta lei veniva a conoscenza di qualche evento che mi riguardava (acquisto della casa, lavoro, l'auto, i cani, i figli). Mio marito per anni mi metteva in guardia: non raccontarle niente, questa è una iettatrice. Beh, io ridevo, lo prendevo in giro ma, dopo anni, mi sono dovuta ricredere. Mio marito aveva ragione!!
Sempre mia nonna diceva che queste persone sono riconoscibilissime: non fanno altro che lamentarsi che a loro tutto va male, vengono solo a raccontarti guai e mai eventi positivi, non hanno mai un'espressione gioiosa ma, al contrario, sono sempre arrabbiate con tutto e con tutti, riescono a trovare della negatività anche in eventi gioiosi. Orbene, sta lontana da queste persone oppure, come diceva nonna, lancia del sale dietro quando girano le spalle (nonna girava sempre con una manciata di sale grosso da cucina in tasca ).
Un grosso abbraccio
Ele
Re: ESISTE DAVVERO LA JELLA?
Il portafortuna per eccellenza è il corno, rigorosamente rosso e preferibilmente di corallo e fatto a mano (anche se oggi si trova soprattutto in plastica e prodotto industrialmente).
Il corno perché sembra che fin dall'epoca neolitica era simbolo di potenza e di fertilità e quindi era di buon augurio per chi lo possedeva. In corallo, perché la mentalità popolare considerava il corallo una pietra preziosa col potere di scacciare malocchi e proteggere le donne incinte. Rosso perché è un colore che viene associato spesso, e in molte culture, alla fortuna. Fatto a mano perché acquista poteri benefici dalle mani che lo realizzano.
Il corno non si compra: si regala, tutt'al più si ruba (scherziamo...): in caso di necessità - se vediamo uno iettatore, se un gatto nero ci attraversa la strada, se passiamo distrattamente sotto una scala - dobbiamo sfregarlo energicamente tra le dita.
A Napoli si chiama 'o curniciello (cornetto).
In ogni caso, ricordatevi di non aprire l'ombrello in casa, di non mettere sul vostro letto monete, ma nemmeno il cappello, di non rovesciare l'olio o il sale sulla tovaglia, di non incrociare le mani dietro la testa, di non sedervi a tavola con altre dodici persone (mai in 13 a tavola), di non uscire di casa il venerdì 17, di non rompere assolutamente uno specchio (ben sette anni di guai).
Che fatica guardarsi dalla mala sorte...
Parte prima:
https://www.youtube.com/watch?v=tS9Fpk5spyg&feature=related
Parte seconda:
https://www.youtube.com/watch?v=jrie28QRlv0&feature=related
NPH-
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