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CREATO - RELIGIONI - SCIENZA

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Messaggio  ADMIN Sab Gen 10, 2009 5:03 pm


INVIATO da: ELEMIAH-1 - 15/06/2006 20.45

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Di: Letterio Curcuruto (mail: lirco@iol.it)

Dedicato ad un grande a un amico…a Giovanni Pascoli e a mia moglie Anna compagna di vita per tutta la vita.

Letterio Curcuruto



Ormai avanti negli anni sento la necessità di dare ordine al mio pensiero. E di condividerlo. Offrendolo a chi leggendo possa trarre qualche piccolo spunto per sue personali riflessioni nel cercare di penetrare quell’invisibile che ci circonda e permea.
Un solo augurio e lo faccio a me stesso: che lo scritto possa risultare comprensibile. Gli argomenti non sono dei più semplici ed io ormai solo non ho più occasioni di confronto e quindi di verifiche preventive. Grazie!





*******

INDICE
1- Il cosmo: pag. 5 - 19
2- Universo mono: pag. 20 - 22
3- Ciclicità: pag. 23 – 43
4- L’organicità: pag. 44 - 57
5- L’uomo: pag. 58- 79
6- Miti e leggende: pag. 80 – 84
7- Gli ufo: pag. 85 - 95
8- Le migrazioni: pag. 96 – 137
9- Le genti sulla terra: pag. 138 - 153
10- Dalla letteratura: pag. 154 - 162
11- Considerazioni: pag. 163 - 172
*******


IL COSMO


Il pianeta terra appare immerso in uno spiegamento planetario concepito quale complesso matematico.
Gli studiosi di astronomia ne indagano l’esistenza onde ricavare le regole di evoluzione universale: la conformazione dei pianeti, la disposizione in galassie, la costituzione fisica, la correlazione energetica, le motivazioni delle fenomenologie che di tempo in tempo presentano, i moti che li volteggiano nello spazio.
Ovviamente vi è stata un’origine ed inevitabilmente vi sarà una fine che l’impegno di indagine, mancando di teoremi matematici, non può preconizzare. L'Uomo, meditando sulla propria condizione, spesso si chiede: chi sono? da dove vengo? dove vado?
L'uomo ricerca la risposta dall'ambiente, dalle espressioni fideistiche della comunità, dalla convivenza sociale; tenta di sviluppare la propria attività esistenziale al meglio della sue capacità; cerca di interpretare gli eventi che lo impegnano ma con un successo insufficiente a soddisfare le esigenze del suo sentire. Perplessità che divengono bisogno di sapere.
Quando, come e a quale fine è stato originato il creato?
Ed io cosa rappresento? Ineluttabilità divina?
Chi é quel Dio, terribile mostro, che gioca a suo diletto con la vita degli uomini e l'esistenza delle cose? Dai miti, dalle leggende, dai retaggi, dalle vestigia, dalle esumazioni dei resti di antiche civiltà si hanno indicazioni che confortano e danno concezioni atte a indirizzare indagini verso la concezione del chi, verso la conoscenza del come, dell'ambiente, dell'universo fisico ed extrafisico, del procedere evolutivo dell'esistenza del creato. Indicazioni significative si hanno dalla civiltà Egiziana, dalla civiltà dei Greci e dalla civiltà Cristiana.
Da Ermete Trimegisto, promotore della civiltà Egiziana, l’eccezionale esempio di comunità umana.
Fonte inesauribile di conoscenze è il Pimandro e la Scuola iniziatica.
(1) Fratelli Bocca, Editori. Milano 1942
Il Pimandro presenta la concezione di Dio Essenza non conoscibile dalla mente umana:


Dio é il principio di tutte le cose: della Mente, della Natura e della Materia.
La Sua Essenza é quella di concepire e di creare, non potendo nulla esistere senza un Fattore.
Dio é Mente intelligente e Padre operante. L'Essenza é sua, non é Lui l'Essenza.
Dio è solo intelligibile dall'Intelligenza, non si conosce da se stesso ma é conosciuto da noi per la ragione che differisce da noi; noi lo concepiamo.
Se lo spazio é intelligibile non é Dio ma puramente spazio; se é Dio non é spazio ma é energia movente.
Tutto ciò che si muove non si muove nel mobile ma nello stabile; il motore é dunque stabile poiché impossibile per esso il muoversi.
Noi concepiamo ciò che si muove, non ciò che muove; ciò che si muove si muove nello spazio ma ciò che muove é stabile.
Tutto ciò che si muove non muove dal mobile ma dallo stabile.
Il Motore é dunque stabile poiché é impossibile per Esso muoversi (il motore muove, non si muove).
Tutto ciò che si muove é nel Creato; il compimento del moto é nello spazio e lo spazio é in Dio.
Il Moto non é delle cose ma del motore, origine dal vibrare.
Non é il motore che si muove ma è il suo vibrare l’essenza che anima.
I veicoli della vibrazione, essenza motrice, sono le Entità, pensiero, emissione dell'originatore, le quali disseminano animazione ovunque nel creato.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 7:20 pm

Continuo
La Scuola iniziatica di Ermete costituisce il metodo di istruzione dell’uomo per rinvenire in Se le potenzialità di creatore e del corretto operare nelle concretizzazioni creative.
Da Orfeo è l’origine della civiltà dei Greci; la concezione che l’io uomo sia l’operatore del creato.
L’Orfismo è la dottrina che pone l’uomo a confrontarsi con il concreto, con le manifestazioni del concreto raffigurate con Archetipi di Dei e Semidei, dei tentori di felicità ed infelicità, di voleri e di sentimenti, del bello e del brutto, delle capacità e incapacità; a misurarsi con i vizi e le virtù per conoscerli, dominarli e ritrovare il Sé Attore. L’esortazione il metodo di cercare nel creato le motivazioni del non comprendere.
Orfeo ha liberato l'uomo verso l'indagine nel concreto onde pervenire al sapere; per conoscere come operare nell’armonia universale, per possedere l'arbitrio nell’operare. Da Gesù è l’origine della civiltà cristiana: gli insegnamenti e le precisazioni per liberare lo Spirito che anima l’uomo dalla subordinazione alla materia.
I Vangeli, malgrado manomissioni e STRUMENTALIZZAZIONI, riportano passi significativi; da Giovanni -
In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio-; da Matteo - Nel creato non vi sono misteri, nulla è occulto tutto sarà svelato -.


Dalle Grandi Religioni verso la puntualizzazione dell’Essere in Essenza e in atto.
Dio non è conoscibile, è solo concepibile: in Dio è il Cosmo, contenitore contenuto del Tutto in vibrazione, imponderabile; operatori del creato ponderabile sono le Scintille di Dio; vibrazioni, nelle concretizzazioni e nelle conseguenze dell’arbitrio creativo.
Il Cosmo è in Dio; nel cosmo sono le Scintille operatici del concreto; ogni evento è nel creato; ogni manifestazione è dovuta alla creatività delle Scintille ed al vibrare delle energie conseguenti l’arbitrio nell’agire; nel creato sono le Scintille in concretizzazione materia: l’Universo fisico ed i prodotti metafisici operati dal vibrare delle Scintille singole che operano usando della fisicità.
Il cosmo è vibrazione immanente, imponderabile; ponderabile è il concreto esistente nel cosmo.
Nel concreto delle vibrazioni originarie esistenti non vi sono misteri; non vi è nulla di occulto.
Dalle civiltà significative di origine del creato emerge una precisa indicazione: Dio è il fattore, Uno in Essenza ed in manifestazione; in Principio ed in Fine; tutto è in Dio. La risposta all’ansia dell’uomo è: Io sono perché Dio E’. Io sono parte di Dio, Io vengo da Dio, Io vado verso Dio; l’esistenza è in Dio. Ogni manifestazione del creato è in Dio; operatori del concreato e nel concreto sono gli Io, Scintille di Dio.
Il Tutto è nel Cosmo. ‘In principio era il Verbo! Il Tutto è Verbo! Verbo, parola, suono, vibrazione: il tutto è Vibrazione.

Le Scintille del Verbo, all’atto dell’elargizione della animazione, dal vibrare in autonomia assumono capacità di Entità creatrici.
Nella peculiarità di creatori è l’arbitrio e, con l’arbitrio, la responsabilità di ogni atto; da contenere entro l’armonia del Verbo.
La conservazione dell’armonia cosmica è nella osservanza della Legge causale: causa - effetto, più le energie conseguenti dall’atto causante. La legge di causalità evidenzia che dall’atto di arbitrio scaturiscono energie che devono essere riequilibrate onde preservare il cosmo dagli abusi i cui esiti, non controllati, provocherebbero caos.
Ogni atto che turbi l’armonia cosmica deve essere riequilibrato da una corrispondente azione equilibratrice ad opera dell’Attore, responsabile dell’atto che la ha perturbato.
Il concreto è nel cosmo; nel cosmo sono le Scintille di Dio; dal cosmo origina ogni cosa; dal Fattore l’Amore animazione, l’alimento delle Scintille e di ogni prodotto da Esse originato. Le Scintille che all’animazione, all’elargizione dell’autonomia nell’Essere hanno inteso raggrupparsi con altre Scintille in comune fattività esistenziale, hanno compiuto l’atto di arbitrio che le ha delimitate entro l’inviluppo eterico: la conformazione dell’Atomo: il concreto ponderabile.
Nel concreto le Scintille sono alimentate dall’Amore di Dio promanante essenza-vitale per il Sé esistenza.
Veicolo dell’alimento sono le Scintille singole: Angeli,arcangeli e gerarchie celesti , quali le ha denominati la concezione chiesastica.
Le Scintille, che nell’intento creativo si calano nella materia, conservano la peculiarità veicolare: gli Io che, resi inabili dalle suggestioni della materia, trovano in se stessi l’essenza del soccorso verso altro Io ridotto all’inabilità.
L’atto di raggrupparsi in atomo determina la trasmutazione delle Scintille imponderabili nel concreto ponderabile e le energie, ponderabili-imponderabili anch’esse, nell’esistere e nelle influenze conseguenti.
Il Big-Bang è il prodotto del processo di trasmutazione delle Scintille dalla vibrazione autonoma alla vibrazione in comune fattività creativa entro l’inviluppo atomico: origine del concreto che si manifesta in Universo.
Nell’universo le Scintille di Dio esercitano esistenza producendo creatività nell’ambito atomico; le energie conseguenti presentano l’essenza influendo sulconcreto e sulle concretizzazioni; atti creativi.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 7:28 pm

continuo
I moti universali che vorticano nello spazio ogni forma di concretizzazione sono causate dalle energie esitate nell’arbitrio degli atti creativi. Queste a loro volta si esprimono in campi gravitazionali, campi magnetici e influenze diverse sulla natura creata.
Le forme planetarie manifeste nello spazio cosmico sono prodotte della attività delle Scintille che nella loro esistenzialità conformano il concreto atomico in corpi celesti: Costellazioni e Galassie vorticati dalle energie consequenziali.
Le illimitate fenomenologie che si determinano nell’universo sono causate dalle creatività e dagli effetti di influenza delle energie consequenziali.
Nel creato non vi sono misteri: tutto è palesabile!

Nulla si spiega da sé stesso. Ogni cosa è analizzabile solo da Intelligenze indagatrici.
Per indagare nel concreto l’Io, che anima lo strumento-uomo, deve tenere in oblio la materia in cui si è calato e le relative suggestioni onde conservare l’autonomia esistenziale, concettuale e creativa. Occorre che si astragga dal concreto in esame; indagine che talvolta l’Io tenta concentrandosi, meditando dimentico del corpo fisico.
L’essenza Io, Entità operatore concepita da Ermete, messa in atto dalla Scuola iniziatica per selezionare nella comunità gli individui capaci ritrovare in Sé il creatore, ha coltivato la classe di Iniziati che hanno realizzato monumenti, originato e sostenuto per millenni la Civiltà egiziana.
Orfeo, consapevole che nell’uomo è l’animazione della scintilla di Dio, ha elaborato dalle concezioni di Ermete la dottrina adatta per indurre l’uomo a cercare nel Sé il Soggetto del creato.

La dottrina orfica pone l’uomo al confronto con le espressioni della natura in Archetipi; la configurazione dell’Archetipo da indagare nei comportamenti, nelle volontà, nelle intemperanze, nei vizi e nelle virtù, per riconoscerle nelle proprie espressioni di vita onde superarle e rinvenire nel Sé l’Essenza animatrice: conosci tè stesso!
La Filosofia dei Greci, indagando il concreto nella conformazione e nelle evoluzioni, analizzando la natura che vige sul concreto e il comportamento dello uomo, ha posto le fondamenta della ricerca razionale e metodica onde pervenire alle origini dell’universo; alle motivazioni delle sue presentazioni per rinvenire nelle causalità le origini, le motivazioni e le modalità della esistenza propria e della vita vegetale e animale.

Gli insegnamenti di Gesù riportati dai vangeli -in principio era il verbo; non vi sono misteri- sono eguale esortazione all’uomo di perseguire la via verso la consapevolezza del proprio essere.
La ricerca indirizzata dall’amore per la conoscenza è protesa a svelare i misteri che si celano nel concreto, nella natura e nella relativa evoluzione spiegando e dimostrando quanto appare occulto; consentendo svelandolo il corretto utilizzo della vibrazione in materia.
La scienza è pervenuta a spiegare teoricamente con teoremi matematici il mistero dell’Atomo contenitore delle Scintille in vibrazione (Max Planck); sperimentazione pratica liberando le Scintille, antimateria, attraverso la disintegrazione dell’atomo (Carlo Rubbia).
La rivelazione sperimentata ha consentito l’utilizzazione della vibrazione in fisicità nella applicazione Cibernetica e Telematica.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 7:45 pm

UNIVERSO MONO


L’universo è mono. La ponderabilità del concreto, accessibile all’indagine delle molteplici forme di manifestazione e di evoluzione del concreto in materia, ha portato all’individuazione dell’universo mono.
Una definizione suggerita dalla constatazione che ogni punto dell’universo é allo stesso tempo centro e periferia: l’universo non ha un centro, non mostra di avere periferia.

L'impegno profuso da astronomi, fisici e matematici che ha portato alla concorde determinazione dell'universo mono deriva dal fatto che, a prima vista, l'universo mostra lo stesso aspetto in qualunque direzione lo si osservi; ciò suggerisce l'idea che il punto di osservazione sia un punto speciale. Se da questo punto si vedono tutte le altre galassie allontanarsi, il punto appare essere il centro dell'universo; in alternativa, l'universo potrebbe sembrare uguale in tutte le direzioni, anche visto da qualsiasi altra galassia.
Determinazione accettabile, poiché sarebbe incongruo che l'universo non avesse lo stesso aspetto in ogni direzione, visto da altri punti dell'universo stesso.
E' una determinazione che travalica il razionale umano e fornisce razionalità alla fede: Dio é il creatore!

In Dio tutto é: Principio e Fine.

E’ il corrispondente della concezione: Cosmo, il contenitore in cui le galassie si espandono e si contraggono: il cosmo è in Dio.
L'assenza di discontinuità conferisce coerenza alla teorizzazione del Mono nelle manifestazioni del concreto.
La Scienza non ha, né preconizza, espressioni matematiche per formulare teorie e ipotesi diverse.
Se allungando un braccio si entrasse in altro universo dovrebbero esistere più realtà, più principi e forme di manifestazione multiple.
La continuità é nella consequenzialità della realtà degli eventi che si susseguono ciclicamente nel creato in tutte le forme di espressione derivate e collegate.

L’attività creativa infratomica delle Scintille determina le diverse conformazioni dell’atomo; da Idrogeno a Ossigeno a Uranio e via via moltiplicandone la “valenza” nelle conformazioni materiali; note e… da svelare.
Le influenze delle energie esitate dall’arbitrio degli atti creativi delle Scintille hanno effetti sulle concretizzazioni determinando diversità di conformazione quali: Soli, Pulsar, Quasar, Quark, Fotoni, Mesoni, Gravitoni e via via quanto del concreto la Scienza continua a svelare ed annoverare.


CICLICITA’


Nell’espressione dell’Essere è la ciclicità: Verbo è vibrazione ciclica, Io sono perché il Padre è; l’Entità nella concretizzazione di vibrazioni creatrici in atomo è ciclica; il concreto evolve in susseguirsi di cicli; susseguire di cicli è il pensare; ciclica è la vibrazione pensiero; inizio di ciclo è stato l’atto di arbitrio che ha trasmutato il vibrare delle Scintille in forma ponderabile.
Principio Assoluto è il verbo; la Scintilla è sua parte, originatrice di cicli: pensiero-esistenza.
Ogni forma concreta relativa all’intendere dell’operatore è correlazione di ciclo di vibrazione-pensiero della Scintilla; il concreto conseguente l’arbitrio del creare evolve in connessione di cicli.
Ogni concretizzazione è ciclo. Ha inizio dall’intendere e svolge la funzione specifica; ha compimento nella specificità mutando conformazione del ciclo nella derivazione in altra forma ciclica. Il principio è Assoluto; l’ universo, il creato, sono eventi in evoluzione ciclica “verso” l’Uno assoluto.

Nel divenire verso l’Assoluto le conseguenze dell’arbitrio, che ha determinato le concretizzazioni, dovranno essere riequilibrate per compensare la responsabilità e liberare le Scintille al rientro nell’armonia del Verbo: nell’ Assoluto.
L’attività esistenziale delle Scintille esplicando creatività originano concretizzazioni che esibiscono in ogni sorta di fenomeno che campeggia nello spazio cosmico; quali le Galassie, le conformazioni planetarie, le meteore e ogni altra forma.
Nell’universo ogni cosa subisce influenze dalle energie esitate dall’arbitrio del creare e nelle diverse forme volteggiate dai moti universali .

I moti delle galassie, che si espandono e si contraggono, inducono perplessità all’osservazione planetaria la quale, prefigurando lo spiegamento degli astri come un sistema matematico, tende a individuare e spiegare, là dove appaiono, i fenomeni anomali fra i quali la determinazione di spazi in cui per la persistenza di radiazioni luminose prive di motivazioni che lascia prevedere l’esistenza di corpi celesti indistinguibili dai mezzi di osservazione; anomalie nello spazio in cui le radiazioni degli astri presentano variazioni incomprensibili che inducono perplessità e puntualizzano la ricerca delle motivazioni.

Una delle anomalie esistenti nello schema matematico dello spiegamento della volta celeste prefigurato è stata svelata da Galileo il quale, alla realizzazione del cannocchiale, ha individuato nell’areaapparente anomala l’esistenza di pianeti che ha denominati “pianeti Medicei”.
L’anomalia del Buco nero, dello spazio privo di radiazioni luminose, è stata ipotizzata come collasso della coesione atomica; l’implosione di un astro in cui al riequilibrio delle causalità degli arbitrii, al compimento dei cicli di esistenza, cessa la conformazione concreta e le “particelle vibrazione in materia” ( Max Planck - Carlo Rubbia) tornano nell’Essenza imponderabile.

All’implosione dell’astro corrisponde la dissoluzione dell’involucro atomico che compone la consistenza materiale; le Scintille tornano all’esistenza cosmica; nello spazio eterico si determina il vuoto in cui precipita ogni concretizzazione materiale che alita nell’area di gravitazione, ivi compresa la forma luce, per cui nella zona appare il buio denominato Buco nero per assenza della luminosità dell’astro collassato.
L’ipotesi di implosione, motivata dal vuoto gravitazionale che risucchia i “materiali” alitanti nell’area, risulta confermata dalla ricerca spaziale condotta dalla NASA le cui telecamere hanno documentato il fenomeno in atto. Mancando la radiazione dell’astro imploso la registrazione è stata possibile dalla luce emanata dai corpi celesti coinvolti.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 7:54 pm

continuo

Il Buco nero, con l’implosione dell’astro, conferma la validità dello spiegamento matematico della volta celeste e dimostra il vero del concreto dovuto allo aggruppamento delle Scintille in atomo: la dissoluzione dell’involucro atomico e il ritorno delle Scintille nell’ambito cosmico; la realtà del fenomeno - imponderabile – ponderabile – imponderabile.
Al colmare del vuoto la forza di attrazione si attenua. Raggiunto il valore di attrazione della luce -3oo mila chilometri/sec- corrispondente alla velocità di impatto della luce, le radiazioni sfuggono alla attrazione; lo spazio riacquista luminosità. E’ il “fiat lux” della Genesi biblica; corrisponde a ipotesi di trasmutazione ciclica dei corpi celesti.
L’afflusso di materia, colmando il vuoto, attenua la forza di gravitazione a raggiungere i valori di equilibrio nell’atmosfera planetaria in cui il nuovo corpo astrale rimane inserito.

Vorticando nello spazio la materia in amalgama compatta nella conformazione del nuovo pianeta.
Nello specifico del pianeta Terra l’accelerazione di gravità ha raggiunto l’equilibrio al valore di 9,81 metri/secondo, corrispondenti alla velocità di fuga dall’attrazione terrestre.
La creatività delle Scintille determina la conformazione degli atomi nelle diverse forme “elementari” (la scala di Mendeleev); gli esiti degli atti relativi alle conformazioni atomiche sono espresse nei moti endogeni che determinano la instabilità della materia, nelle trasfigurazioni dei pianeti, negli sconvolgimenti sismici e nelle illimitate transitorie manifestazioni del concreto materiale.

Il fenomeno “Buco nero” corrisponde al riequilibrio delle energie consequenziali nel particolare astro coinvolto: la Catarsi , in cui scompare l’inviluppo che delimita le Scintille in atomo che si liberano dall'involucro eterico; si annulla il concreto e le “particelle antimateria” rientrano nello stato cosmico.
L’evento, che riporta le “particelle” allo stato vibrazionale imponderabile, è opposto all’evento del Big Bang, della concretizzazione delle Scintille che per raggrupparsi in comune fattività si sono rivestite di eterico delimitandosi in atomo; il compendio dell’atto di arbitrio che ha dato luogo alla concretizzazione delle Vibrazioni imponderabili in materia ponderabile.

Big bang e Catarsi sono i termini del divenire universale; entro i termini è l’impegno delle Scintille di riequilibrare le energie esitate negli atti di arbitrio per tornare dallo stato in concretizzazione allo stato originario.
L’ipotesi che nella implosione le Scintille si siano liberate dall’involucro atomico che le limita entro il concreto in cui esercitano l’attività dell’Essere creatore, corrisponde all’assunto filosofico del fisico Planck il quale, dagli studi matematici sulla costituzione della materia, Planck ha dedotto che gli operatori del concreto; e nel concreto sono gli Io, le Scintille di Dio.

L’ipotesi avvalorata documentazione positiva del fenomeno buco nero, oltre i termini della non spiegabile trasmutazione del –ponderabile imponderabile-, fornisce alla scienza le motivazioni per inoltrarsi nell’indagine sulla fisicità oltre il tanto di razionale, nella certezza che la matematica e la sperimentazione possano convalidare ipotesi di ricerca sul concreto quale prodotto della creatività delle Scintille.

L’operosità delle Scintille in atomo è fattiva nell’amalgama della materia ingurgitata, riorganizzata in astro con esistenza propria e propria funzionalità in rapporto all’universo.
L’attività creativa, armonizzando le conformazioni atomiche nel nuovo astro, ne determina la caratterizzazione di esistenza nella partecipazione all’ambiente planetario.

Il pianete Terra, campo della attività creativa, è luogo di specifiche trasformazioni in cui creatività è esito di energie consequenziali che si manifestano nella evoluzione della conformazione dell’astro e nella presentazione dei fenomeni che ne modificano l’interno e la superficie: i sommovimenti sismici e le fenomenologie vulcaniche ne sono la quotidiana dimostrazione.
E’ la constatazione che l’atomo è la fucina della fisicità in cui la creatività delle Scintille si esprime (nelle molteplici variazioni della struttura atomica manifesta nelle variazioni della fisicità), nella evoluzione della materia che cambia forme e consistenza con continuità costituendo sempre nuovi elementi minerali e diverse presentazioni superficiali.

L’universo, causato dall’animazione delle Scintille di Dio, è mono.

Trattandosi della concretizzazione in atomo, quanto accade nel macrocosmo deve avere coerenze con quanto evolve nel microcosmo; le fenomenologie che si presentano nelle evoluzioni planetarie, causate dall’attività creativa, inducono la scienza all’indagine dello spiegamento celeste nel macrocosmo per rinvenirvi elementi di corrispondenza con il microcosmo atomico, eguali ambiti di attività delle Scintille in concreto.

L’indagine planetaria ha tanto intricato l’umanità che vi fa riferimento nella propria esistenza e, incentivando nei millenni la ricerca negli eventi astrali, ha motivato lo studio della Astrofisica per fornire spunti di ricerca alla fisica atomica.
La globalità di indagine ha indotto nei cultori del sapere il bisogno del conoscere le modalità di sviluppo del concreto che ospita l’umanità per svelare i misteri della creazione e dell’operare degli Attori che nel cosmo provocano origini e sviluppi del concreto.
Regola unica e imperativa risulta essere la legge di causa - effetto e conservazione delle energie, oltre la quale gli arbitrii creativi incontrollati produrrebbero caos.

Il ricercatore Planck ha teorizzato e dimostrato, con teoremi matematici, come nel concreto sia la creatività delle “particelle in vibrazione” a determinarne le conformazioni concrete.
Il fisico Einstein, meditando e studiando l’effettività della legge di causalità, ha rilevato la funzionalità delle energie sull’iter evolutivo del concreto la cui esistenza rivela gli effetti in generale nella conformazione di stelle e pianeti, nei moti universali, nei campi magnetici e gravitazionali e, nel particolare atomico, nella coazione delle energie sulla creatività negli aspetti occulti dell’iter della materia.

La effettività delle energie consequenziali sulla creatività infratomica è stata accertata con la scoperta del Fotone (quanto di luce, particella elementare di energia elettromagnetica) risultato di coazione della vibrazione creativa con le energie consequenziali, già teorizzata da Newton in corpuscoli, e da Maxwell come oscillazioni elettromagnetiche di un ipotetico etere cosmico. Similmente verbo l’individuazione del Mesone, particella elementare che spiega le forze di scambio nei nuclei tra protoni e neutroni; alla pari è la scoperta del Gravitone, particella elementare teorizzata come costituente del “quanto” dell’interazione gravitazionale.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 9:00 pm

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Le dimostrazioni su origine e sviluppo delle conformazioni fisiche consentono alla scienza di svelare l’occulto apparente nelle espressioni delle vibrazioni in concreto fornendo strumenti teorici di ricerca onde procedere negli accertamenti sperimentali, quali acquisizioni di sapere certo. La ricerca del sapere obliato dall’atto del calarsi nella materia per concretizzare attività del pensiero è insita nell’Essere, che si dibatte nella materia. Entità (sperimentate nel cimento con il concreto) vi tornano (persistenti nel confronto esistenziale e in ausilio ad altri Io) per specificarne le modalità per il corretto operare e/o per trasfondere quanto maturato nella propria esperienza.

Gesù nella sua missione ha puntualizzato il dovuto disinteresse per la materia che elabora in se stessa le causalità; e praticando vita umana ha indicato come essere estraneo alla materia, le modalità di farne uso e, con parabole significative, il comportamento opportuno per non esserne subordinati; usarla consapevole di esserne indipendente. Similmente i Santi e i Profeti che nel disinteresse dalla materia praticano e mostrano metodi e modalità per preservare la propria natura dai coinvolgimenti della materia.

Gli scienziati, le Intelligenze, gli Io che nel concreto hanno maturato esperienza, vi tornano per insegnare, per spiegare agli uomini che ingarbugliati negli esiti delle causalità anelano di concretizzare il loro intendere praticando il modo di operare con scienza e conoscenza.
Lo Spirito che anima Stephen Hawking (scienziato dell’università di Cambridge costretto sulla sedia a rotelle) impartisce attraverso l’ausilio del computer (dotato di uno strumento chiamato Infrared Sound Touch che consente la trasmutazione del pensiero in parola) sapere matematico elaborando teoremi necessari alla convalida delle ipotesi della scienza.

Il comitato del Nobel 2006 ha premiato tre scienziati per il contributo alla teoria quantistica della “coerenza ottica” i quali, sviluppando la spettroscopia di precisione al laser, hanno attuato la tecnica per rilevare campi di frequenza nel concreto; in particolare la frequenza della luce che si propaga attorno al milione di miliardi di cicli al secondo; una tecnica che consente di determinare con precisione i colori della luce in atomi e molecole; a specifica conferma delle scoperte della scienza.

La ricerca che, liberata dai tabù teosofici, smentisce documentando con teoremi matematici e sperimentazioni pratiche quanto appare occulto nell’iter uni versale, ha dovuto superare le sofisticate dialettiche della filosofia post cristiana secondo cui Dio ha creato le specie e a ciascuna ha attribuito le regole di evoluzione, obliando l’animazione elargita alle “parti di Dio” che comporta la responsabilità delle conseguenze degli atti di arbitrio. Il Fisico Max Planck impegnato nella ricerca positiva è pervenuto a precisare come la origine del concreto, delle conformazioni e delle relative deviazioni sia opera delle Scintille di Dio, definendone la Essenza:

c’è un punto nella immensità della natura e del mondo dello spirito che non solo praticamente ma anche logicamente è e rimarrà inaccessibile ad ogni scienza e quindi ad ogni studio causale: questo punto è il nostro Io. Un piccolissimo punto che però a sua volta è un intero mondo che cela in se accanto al più profondo dolore la più eccelsa felicità, il mondo che abbraccia il complesso dei nostri pensieri, dei nostri sentimenti e delle nostre volontà, l’unico possesso che nessuna potenza del destino ci può strappare e che un giorno cederemo soltanto con la nostra stessa vita. 1) Max Planck la conoscenza del mondo fisico edizioni Einaudi


Si deduce che Dio non é la mente che opera, non è ciò che appare ma è tutto, tutto ciò che E'. Tutte le cose debbono all'Uno Indefinibile la loro esistenza. Dio non gli Spiriti, non è il concreto, non é la Luce bensì il Principio, la causa di queste.
Il Verbo è il Principio, la Vibrazione, esistenza espressa dal pensare gli Io Entità operanti.
La scienza non ha, né potrà avere, elementi positivi per spiegare la mutazione degli Io dallo stato di Vibrazione imponderabile allo stato fisico ponderabile. La concezione di Planck, derivata dalle ricerche matematiche e sperimentali, aiuta a comprendere come gli Io arginati in atomo siano gli operatori del concreto fisico e come gli Io singoli, inviluppati nel corpo eterico e nel corpo uomo, siano gli operatori della natura instaurata sulla fisicità atomica.

Lo sperimentatore della fisicità Carlo Rubbia, disintegrando l’atomo, ha rinvenuto le Vibrazioni denominandole “particelle antimateria” convalidando l’affermazione di Planck. Nel 1934 scienziati fisici, profittando dell’opportunità di sperimentare gli effetti delle radiazioni cosmiche attraverso uno scudo di roccia di 300 metri (il tunnel ferroviario Firenze Bologna), non avendo rilevato alcuna differenza di effetto in un uguale processo predisposto sotto e fuori lo scudo si sono indirizzati allo scienziato della fisica atomica Fermi per avere possibili spiegazioni.

Fermi, indicando un portacenere, rispose: se non ci fosse l’inviluppo atomico tutte le flotte del mondo vi potrebbero essere contenute; facendo intendere che l’atomo è il contenitore delle Vibrazioni nel concreto; che le vibrazioni a livello pensiero passano attraverso la materia muovendo in tempo reale mentre le vibrazioni a livello fisico (quali la luce, le vibrazioni suono, le emissioni magnetiche, elettriche e radioelettriche), trovando ostacolo nella fisicità, muovono nei tempi consentiti dalla materia da attraversare che le attenua limitandone la portata.

L’aneddoto della madre del passeggero del transatlantico Titanic affondato nella collisione con l’iceberg la quale ha avvertito l’invocazione del figlio che annegava a migliaia di chilometri di distanza è la pratica dimostrazione della imponderabilità della velocità del pensiero (tempo reale) in rapporto alla ponderabilità di ogni altra vibrazione.
La vibrazione pensiero muove a velocità reale, contemporanea alla formulazione, perché per la sua natura muove nello spazio eterico e non ha ostacoli materiali o attenuazioni alla propagazione; dalla ricerca Psicotronica (indagine sull’attività della Psiche) studiosi Sovietici hanno sperimentato con esiti positivi la trasmissione del pensiero dalla Siberia alla Bielorussia.

Infatti dalla quotidianità terrena e dal riscontro scientifico risulta che le vibrazioni si propagano a velocità rapportate alla propria natura e alla densità del concreto (nei fenomeni meteorologici la luce più veloce del tuono, ed altre intercettazioni sonore); nell’atmosfera il suono muove alla velocità di 300 metri/secondo (circa); nella materia il suono muove a velocità diverse; la luce muove alla velocità di 300.000 chilometri/secondo; le vibrazioni magnetiche e radioelettriche alla velocità della luce. Il suono si propaga alla velocità consentita dalla densità della materia in cui si muove; auscultando il suolo si può ricavare la distanza della sorgente del suono stesso. (il fisico Mach ha determinato la velocità del suono nell'aria varia al variare della quoto).


Nel concreto lo strumento di indagine è il pensiero; il pensiero teosofico e il pensiero filosofico sono impegnati a trovare spiegazioni alle ipotesi concettuali che la scienza di tempo in tempo tenta di rendere veritieri con appropriati riscontri e sperimentazioni pratiche.
L’espressione di Ermete“Dio Fattore immobile che muove ma non si muove” illuminata dal Vangelo di Giovanni in cui è precisato che il Tutto ha principio dal Verbo “suono-vibrazione”, trovano conferma nelle intuizioni di Planck che ha provato, con teoremi matematici, essere le Vibrazioni del Verbo gli operatori del concreto ponderabile, dall’aggrupparsi in atomo; deduzione convalidata da Carlo Rubbia.
Sono i concetti sperimentati che hanno reso praticabile la cibernetica e la telematica. L’universo, tutto ciò che in esso si manifesta è opera delle Scintille di Dio.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 9:26 pm

L’ ORGANICITA’


Nell’universo le Scintille aggruppate esprimono creatività nei termini del concreto atomico in cui non vi sono espressioni di vita autonoma, ma solo espressioni di attività infratomica e interatomica.
L’esistenza di vita vegetale e animale è operata dalle Scintille singole in cui concorrono, con metabolizzazioni ed altro, le Scintille in atomo. La scienza promuove indagini per rinvenire elementi utili a comprendere la natura organica instaurata sulla fisicità materiale; il bisogno di sapere inoltra la ricerca al come sia stata originata la materia organica; un impegno al limite fra la scienza e la filosofia.

Le deduzioni di Planck rendono evidente il mistero della creazione fisica ed extrafisica: gli operatori del concreto e nel concreto sono gli Io; i detentori della creatività (peculiarità insita nell’animazione elargita dal Fattore); gli autori della organicità nella materia sono gli Io. Le Scintille singole -vibrazione pensiero- nella funzione di veicolo di animazione, avvertendo l’impulso di dare consistenza alle proprie concezioni esistenziali, si sono adoperate a usare gli atomi quali mattoni; ordinandoli nelle forme molecolari per dare configurazione alle idee.

L’originatore della molecola è l’Io il quale, usando dell’arbitrio, ha aggruppato gli atomi nelle forme molecolari appropriate alla funzione; è l’Io, portatore di animazione, che ha elargito la vita organica impressa alle molecole e nelle conformazioni cellulari della natura derivata dalla fisicità. L’Io che immettendo essenza-vita nella materia vi produce forme organiche; l’Io che indaga fra molecole e cellule; l’Io che produce modifiche e correzioni nelle degradazioni che deformano la materia.

Sono gli Io le Entità dedite alle scienze chimiche, alle ricerche biologiche. Sono altri Io i sostenitori, gli animatori degli Io ricercatori fisici che studiando l’iter atomico vi apportano modifiche strutturali e arricchimenti nell’intento di ricavarne le energie necessarie al progresso umano. Sono gli Io dei Biologi a indagare le deformazioni di cellule e molecole per operarvi opportune correzioni.Sono gli Io dei Chimici che operano l’ordinamento in atomi e molecole nelle forme organiche di utilizzazione della materia.
La molecola, le cellule, derivazioni organiche della fisicità, sono prodotti metafisici denominati tali dai filosofi greci che si sono interessati della organicità della natura vigente sul concreto. La denominazione “metafisico” è stata formulata per specificare la differenziazione del prodotto puramente fisico dal prodotto derivato dall’intervento di “vibrazioni extrafisiche sul concreto”.

La manipolazione dell’atomo in molecola, fondamento della natura organica, induce profonde metamorfosi nell’evoluzione del concreto e sul concreto poiché la creatività delle Scintille che talvolta, unitamente alle vibrazioni di energie consequenziali, vi esercita attività infratomica nelle molecole come, ad esempio, la ingiustificabile quanto indispensabile presenza di elementi catalizzatori in particolari processi chimici.
La creatività, con gli aggruppamenti degli atomi, determina le conformazioni delle molecole in “elementi” fisici quali acqua, metalli, anidridi, acidi e ogni forma che caratterizza la materia nella presentazione delle trasformazioni: metalli, metalloidi, aereformi… ed altre. Le conformazioni ideate si arrestano alla presentazione dell’idea concepita nella forma; che svanisce al cessare dell’idea.

Per assumere consistenza duratura l’idea abbisogna di essere opportunamente rivestita di eterico nelle forme di molecole e cellule, concretizzate dall’ animazione, che cessano l’esistenza al cessare della funzione; come accade per le forme architettoniche, per le forme vegetali e animali che al cessare della specifica funzione ritornano nello stato atomico. La persistenza delle forme di vita vegetale e animale dovuta alle Scintille singole è causata dalla attribuzione alla molecola dell’animazione di cui le Scintille sono portatrici nella creatività della loro natura che ne determina le conformazioni. Nell’animazione della molecola è la conformazione della cellula, elemento fondamentale della vita, la condizione delle organizzazioni molecolari capaci di crescere e di riprodursi.

L’uso degli atomi e l’animazione della molecola sono forieri delle concezioni delle forme vegetali e animali, funzionali e ausiliarie le une alle altre quali alimento e sostegno di esistenza; ciascuna forma oltre a riprodursi elabora elementi utili a sé ed altre. Che la molecola e la cellula siano elaborazioni dell’Io è una concezione avvalorata dalla scienza biologica. Lo Spirito che anima il biologo lo induce a indagare nell’organizzazione atomica delle cellule che, degradate, producono patie; vi immette quel tanto di “quanti” necessari per ripristinarne il corretto funzionamento organico (gli “enzimi” che correggono le cellule cancerogene nel particolarecaso).
La realizzazione delle forme animali della materia ha indotto gli Io alla elaborazione nella specie di uncomplesso fisico adatto alla diretta utilizzazione degli atomi per la concretizzazione di idee e progetti: la configurazione uomo, uno strumento fisico dausare per la più agile fattività ed efficacia nel cimento con la materia. L’impegno di introdursi nella fisicità ha comportato il doversi rivestire di eterico, dotarsi di un involucro necessario per stazionare nella condizione materiale eludendo l’elaborazione vibrazionale del pensiero; invilupparsi di eterico, la condizione identica a quella delle Scintille inviluppate nell’involucro atomico.

La costituzione organica della figura uomo, la conformazionefisica animata da Entità divina, l’essere creativo adatto ad operare nel concreto, è opera dell’ Io. Il concreto e ogni opera in atto nel concreto sono dovuti agli Io.Nel creato non vi è nulla di occulto, non vi sono misteri, tutto sarà svelato.

Nelle attività delle “particelle” in atomo gli esiti degli atti che derogano dalla legge di armonia cosmica, le energie consequenziali, producono effetti di influenza sull’evoluzione universale e di coazione negli aspetti incomprensibili della materia. L’indagine scientifica, con teoremi matematici e sperimentazioni, è pervenuta a svelare alcuni degli apparenti misteri.
Delle opere nel concreto le Scintille singole sono responsabili degli atti di arbitrio ma, trattandosi di “parte di Dio” intangibili, le responsabilità degli esiti consequenziali vanno incamerate nello inviluppo eterico e nell’involucro fisico che le avvolge. Le conseguenze materiali si evidenziano sul corpo materiale (nelle forme di patie, di logorii, di deformazioni eccetera), le conseguenze vibrazionali, inaccessibili alla ricerca positiva (che tuttavia producono effetti nel concreto del creare e nell’ambiente) vanno incamerate nel corpo eterico offuscandone il lindore; falsando la percezione del concreto modificato dalle conseguenze del non corretto uso dell’arbitrio.

La ricerca sugli esiti dell’arbitrio, imponderabili al riscontro positivo, è accessibile solo al pensiero filosofico e alla ricerca esoterica, a loro volta non controllabili positivamente. La filosofia dei greci, (Socrate) disquisendo e argomentando sull’esistenza dello uomo inteso come Spirito inviluppato in eterico, raffigura lo Spirito che (abbandonato il corpo, strumento-fisico, permane nell’inviluppo eterico –anima- gravato dagli esiti relativi alla esistenza in materia) periste in uno stato di incomprensione; l’inviluppo eterico lo volteggia fra i ricordi (inferno dantesco) della esistenza vissuta fino a che, realizzando che le suggestioni materiali e gli esiti delle azioni abusate costituiscono inibizione al rientro nelle peculiarità divine, decide di tornare nella materia onde retribuirli per liberarsene. E’ la concezione della reincarnazione, il ritorno nella materia; nell’ambiente adatto per riequilibrare gli esiti degli arbitrii; nelle condizioni di rivivere le intemperanze nel senso del riequilibrio delle causalità del disaggio ( Epicuro).

Epicuro argomentando la concezione di Socrate relativa alla reincarnazione ha inteso specificare come dal saziare l’anima derivi la valutazione delle conseguenze relative alle intemperanze fisiche e morali onde accettarne il sacrificio per liberare lo spirito alla propria natura di scintilla di Dio. Confutare la concezione della reincarnazione argomentata dai filosofi greci (come il ritorno dovuto o voluto da Entità che intendono continuare nella materia le espressioni del loro Essere) implica dover spiegare il “fenomeno Mozart”, il bambino Austriaco che all’età di tre anni suonava il pianoforte e a sette anni era in grado di dirigere una orchestra; il “fenomeno Ajay Puri”, il bambino indiano trasferito in Thailandia che a un anno e mezzo ha imparato a usare il computer e a tre anni ha creato un proprio sito denominandolo Microsofkid, propiziandosi la vi sita di Bill Gates, re della Microsoft e del presidente americano Bill Clinton.

I positivisti che negano ogni realtà incontrollabile dovrebbero argomentare il quando e dove il Genio ha acquisito l’esperienza esibita nell’esistenza in materia e dove va al cessare di tale esistenza. L’uomo, nello stato di oblio delle cause della reincarnazione determinata dallo Spirito che lo anima, non sa, non comprende il perché si nasce per godere degli agi o soffrire nei disagi (conservare al cosciente le motivazioni costituirebbe ulteriore disagio). Le teosofie elaborando dialettiche concezioni fideistiche attribuiscono lo stato del singolo alle volontà di Dio dispensatore di premi e castighi da propiziare mediante riti vari: isolamento contemplativo, preghiere, meditazioni, doni, sacrifici. L’avvento di Gesù nella figura di uomo ha spiegato il vero dell’esistenza nel concreto –Io, animatore di questo corpo, sono perché tu sei o Padre – indicando l’Io essere parte di Dio.

Gesù, con atti interpretati miracoli, con parabole e insegnamenti, ha indicato il corretto comportamento dell’essere-uomo per vivere nella materia. Con il sacrificio sulla croce Gesù ha specificato il dovere di riequilibrare gli esiti dell’arbitrio nei prodigi e nei miracoli praticati nella missione di maestro di verità e di vita; lasciando nella Sindone il corpo eterico necessario per calarsi nella materia ha precisato come l’inviluppo eterico deve essere mondato degli esiti delle responsabilità dell’operare onde rientrare, autentico, nell’aurea del Padre.
La missione di Gesù mostra il perché la verità dell’esistenza non può essere nell’atto di fede impartito da convenzioni arbitrarie e mutabili. La verità non è modificabile, deve essere conquistata con l’esperienza; operando e soffrendo. Nel concreto universo, dall’inviluppo delle Scintille in atomo che lo hanno determinato a ogni cosa esistente, tutto è delimitato in inviluppo eterico.

Gesù che dalla precisazione del Principio del creato (vangelo di Giovanni) ai “passi” descritti nei vangeli ha pedissequamente mostrato il percorso di ciascun “Io detentore di‘volere” al sacrificio sulla croce per tornare nella sfera del”‘padre”, si è vestito di eterico; ha inviluppato il suo Essere in quel corpo Eterico che la Miriam ha elaborato nel proprio plesso, quel corpo che in compimento dell'opera, Gesù ha lasciato impresso nella Sindone; quella conformazione in lastra radiografica inconfutabile testimonianza che previene la relegazione nel mito: per documentare nei secoli il Vero del suo passaggio sulla terra, al di là delle strumentalizzazioni e delle mistificazioni possibili nei secoli.

Il fenomeno potrà essere contestato, ma si è talvolta verificato nella bilocazione. (Pio da Petralcina più volte accorso a conforto durante la sua missione sulla terra; lo Spirito di un Essere che lasciato in stasi lo strumento della conformazione fisica e con il suo inviluppo eterico si è presentato in luoghi distanti; (ombre vane fuor che nell’aspetto” le ha citate Dante Alighieri). Evento inconcepibile dal positivismo che rifiuta di considerare l’imponderabile, che non intende le capacità di espressione della vibrazione - Io pensiero del Fattore - che usa il proprio inviluppo eterico o lo strumento-uomo di altro Io (mezzo-medium) per intervenire, istruire o suggerire all’uomo che ne abbisogna; fenomeno che la Teologia nega ma dispone di Esorcisti per scacciarne l’operare.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 9:50 pm

L’UOMO


Che il corpo umano sia uno strumento animato dallo Spirito per operare nel concreto, è la deduzione logica sperimentata e avvalorata dalla transitoria esistenza nel concreto dalla quale, cessata la funzione predeterminata, lo strumento torna atomo fra gli atomi della materia.
La teoria di Darwin (che l’uomo possa essere un prodotto di evoluzione da altro animale che si regge su due arti, produce civiltà per quindi, ignaro, degradare nella condizione di animale alle prese con la natura) non ha alcuna consistenza razionale; Darwin non ipotizza come ciò possa avvenire; la teoria non contiene indicazioni del come molecola e monade siano derivate dalla materia che nella evoluzione si conforma in esistenza di vita autonoma.

Anche se le specie evolvono nella particolare natura, non è logico congetturare che possano trasformarsi in altra specie capace di originare forme e strumenti di civilizzazione per poi estinguersi o degenerare nei ricordi. La razionalità che lo Spirito irretito negli effetti causali della creatività, fino a identificarsi con lo strumento uomo assumendo Personalità gerarchica fra altri Spiriti in configurazione umana, cerchi di rinvenire la sua natura esistenziale emerge dalle scoperte scientifiche oltre che dalle concezioni filosofiche, teosofiche e dalle indicazioni di esperienze maturate e vestigia pregresse. Lo Spirito-uomo, dimentico, cerca i modi per rinvenire la sua essenza; la cerca nelle osservazioni planetarie, nelle evoluzioni degli astri che nota hanno corrispondenza con gli eventi della vita sul pianeta terra; la cerca nei miti e nelle leggende della evoluzione del pianeta; la cerca fra le vestigia e nelle esumazioni di reperti originati da soggetti che lo hanno preceduto. Dall’osservazione degli astri gli spunti di ricerca sull’atomo, il perseguire la conoscenza del come e del perché si determinano gli eventi nella volta celeste; il rinvenire cognizioni dall’iter del concreto, il pervenire al sapere.

Nell’universo sono le cause e l’evoluzioni del creato. Dalle leggende l’origine del Testamento Biblico: Abramo vi ha individuato la formazione della terra fatta propria come origine dell’universo; nella concezione fideistica di Dio operatore del creato, istituendo l’Ebraismo (in contrapposizione ai Sumeri le cui concezioni del creatore, degradate nel politeismo, divenivano arbitrarie interpretazioni di fede).
Dalle esumazioni archeologiche e dalle vestigia relative ai predecessori le scoperte preistoriche lasciano intendere che la vita nel concreto abbia avuto origine prima della conformazione della terra; e che Esseri provenienti da altri pianeti vi siano approdati, vi si siano adattati e vi abbiano portato fertilizzazione, natura vegetale e animale. Le sculture che fregiano la ‘Porta del Sol’ aTihauanaco, oltre al “calendario venusiano” ed altre, raffigurano parvenze di macchina spaziale simile ai veicoli spaziali usati dalla terra. Nello Yuman le piramidi rivenute portano incisi congegni volanti che salgono verso il cielo; nella regione e nel lago Kumming vi sono vestigia che si fanno risalire a molte diecine di migliaia di anni.

Nello Yucatan, la “lastra di Palenque” di metri 1.80 x 0,80 porta scolpito un uomo in atto di pilotare una macchina spaziale Nel museo di Kiev è conservata una lamina d’argento con raffigurato un astronauta. Nella grotte di Kohistan, in India, un graffito stimato di 14000 anni avanti Cristo, configura la terra collegata al pianeta Venere da un percorso tratteggiato. In Francia i vasellami di Glozel portano impronte riferibili a sembianze di astronauti e dl “animali di fuoco” volanti. In cima alle Ande vi sono piste che fanno immaginare un traffico di veicoli spaziali.
Nel Libano, sulla terrazza di BA Al BEK , il tempio di Baal, vi sono enormi monoliti disposti a parvenza di astrodromo. Sono rinvenimenti non attribuibili all’opera di esseri usciti dalle acque né tanto meno all’opera di esseri originati dalla materia e che hanno usato la materia per darle forme e strutture architettoniche. Sono opere che devono la conformazione alla creatività di Intelligenze che sanno e riescono a fare uso della materia nei modi più appropriati al loro intendere: Esseri, sì esistenti in materia, ma estranei ad essa.

Scoprire il significato delle piramidi, della struttura di Stonehenge (località inglese), delle monumentalità Assire significa rinvenire nelle opere l’esistenza di uomini che, usando la materia, hanno esercitato sulla materia la capacità creativa del loro Essere. Sono scoperte di vestigia estemporanee che non possono prescindere gli eventi del concreto nell’universo; vestigia derivate da culture preesistenti l’uomo sulla terra. Sono reperti da indagare per comprendere l’evoluzione nell’universo, svelare il perché e il come dei legami e delle dipendenze del creato dal cosmo, per rinvenire la natura delle Intelligenze che creando hanno mostrato conoscenze cosmiche.
La reale capacità creativa negli uomini della preistoria sono da scoprire. Bisogna indagare con la dovuta umiltà; e i ricercatori spesso sono condizionati da albagie e da “poteri”. Le indagini e gli studi delle possibilità espresse dagli uomini che hanno organizzato comunità e fondato civiltà (condotte con metodi imprecisati da individui degradati nella personalità) dimostrano l’incongruità delle arbitrarie somministrazioni di fede, credenze e doveri; solo negli ultimi secoli la razionale ricerca scientifica riesce a spiegare, con documentazioni matematiche e sperimentazioni pratiche, parte di quel “tutto sarà svelato”. E per poterlo svelare è consequenziale il riferimento agli eventi astrali; alle conoscenza di un sapere che non può essere dello strumento uomo, ma dello Spirito che lo anima il quale, anche frastornato dalle causalità, detiene in sé il sapere obliato che l’uomo va cercando.

L’Archeologia, originata dall’avventura napoleonica, si è posta quale autrice della ricerca delle origini dell’uomo sulla terra ma, per assurgere a scienza, non sono sufficienti solo alcune esumazioni e le arbitrarie interpretazioni delle vestigia; abbisognano elementi, studi, teorie e riscontri positivi quali la filosofia dei greci ha elaborato in molti secoli. L’archeologia, che non è una scienza occulta, non può dare interpretazioni arbitrarie alle scoperte e ai reperti di tempi lontani, può solo attribuire significati e valori coordinati ai probabili eventi ambientali e evolutivi.
I rinvenimenti della civiltà egiziana hanno assunto significato reale dalle applicazioni di Champollion il quale interpretando nei geroglifici della stele di Rosetta rinvenuta fra i resti egiziani lo stesso concetto espresso nelle lingue, egiziana, greca e aramaica, ha dato all’archeologia la chiave di lettura delle vestigia. La piramide di Cheope costituisce un riassunto del sapere matematico fisico e planetario; oltre le straordinarie difficoltà architettoniche, la positura geografica diretta a indicare i punti cardinali, riporta nella struttura conoscenze geofisiche e astronomiche; misure e rapporti di misura quali il Cubito che corrisponderebbe alla decimilionesima parte del raggio polare; il 3,14 -P- greco, rapporto del raggio con la circonferenza, corrisponde alla divisione del perimetro della base per l’altezza piramidale.

La piramide è un mistero e solo attraverso studi matematici è possibile svelare le combinazioni di vibrazioni e frequenze che si coordinano fra superfici e spigoli della struttura producendo effetti sulla materia. Negli anni ‘70 dalle ricerche dell’occultismo è emerso l’incitamento all’indagine sulla funzione della struttura piramidale onde costatare e analizzare le modalità delle probabili variazioni di frequenza nelleradiazioni che producono effetti fisici e biologici. In America, nello Stato del Nevada sulla costa del Pyramid Lake, uno stabilimento si è specializzato nella produzione di piramidi (in scala geometrica della piramide egizia) in varia dimensione e materiali diversi.
Sono stati eseguiti molteplici esperimenti disponendo all’interno, in diverse altezze, oggetti e persone con sorprendenti constatazioni: carne di macelleria e verdure conservate fresche durante molte settimane; disidratazione di prodotti vegetali; mummificazione di corpi fisici; ripristino dell’affilatura delle lame; rimarchevoli effetti sanitari, fisici e psichici, sulle persone che talvolta hanno acquisito capacità trascendentali. Esperimenti documentati da studiosi e docenti universitari. Di ardua interpretazione funzionale sono la disposizione di angusti percorsi e il contenitore di incalcolabile peso levigato e privo di coperchio considerato il sarcofago del Faraone in un contesto in cui le tombe dei faraoni vanno esumate in altro luogo.

Esplorare con minuscoli robot stretti condotti solo per trovare, non ha significato di interesse di indagine conoscitiva ma solo di scoperta archeologica. Quali saranno state le funzioni?. L’ archeologia non avanza razionali ipotesi funzionali, fornisce dotte disquisizioni dialettiche sui reperti e nell’attribuzione temporale considera la civiltà egiziana risalire a 5- 6000 anni avanti cristo, laddove gli Arabi hanno rilevato l’esistenza della piramide di Keope all’epoca della congiunzione della costellazione del Cancro con la costellazione della Lira, avvenuta 73000 anni avanti Cristo (calcolato dell’astronomia); in totale contrasto anche con gli eventi quasi storici delle comunità che si sono succedute e hanno proliferato gruppi e civiltà nell’area medio orientale in tempi che divergono di millenni (Noè, il diluvio documentato da ricerche specifiche per le rigenerazioni di civiltà da cui: le stirpi Semitiche, Camitiche, le Indoeuropee -la stirpe di Giafet- con le evoluzioni induistichecontemporanee alla civiltà egiziana, la civiltà di Babilonia in cui sono sorte le concezioni del Testamento Biblico).

Incongruo risulterebbe il riferimento al calendario Augusteo basato sulla rotazione della terra nell’orbita solare, una costellazione dello spiegamento astronomico coordinato dei moti universali in cui il pianeta terra è una conformazione dei corpi celesti, sorvolando i riferimenti astrali significativi nei contenuti della piramide; riferimento, che denotandooblio del contesto cosmico, appare fantasma fra i meandri degli eventi astronomici relativi all’evoluzione delle comunità che popolano il pianeta. Il mercante tedesco Heinrich Schlimann, improvvisato ricercatore archeologo impegnato nelle esumazioni delle civiltà dei popoli migrati nel bacino del mediterraneo e in particolare dei resti della civiltà degli Achei come poetati da Omero, è stato avversato ferocemente dai poteri accreditati all’archeologia anche dopo la scoperta di Troia e i rinvenimenti dei reperti descritti nelle opere di Omero.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 9:55 pm

continuo

Le ricerche nella “peschiera di Bolca”, nelle prealpi venete dove i Locali hanno scavato nelle rocce i resti pietrificati della natura vegetale e animale risalenti a molti millenni avanti Cristo, confiscate da Napoleone per istituire il Museo di storia naturale di Parigi è una cava inattiva per le beghe partigiane delle pretese archeologiche. I Contadini che hanno rinvenuto i ‘vasellami di Glozel’ hanno dovuto subire la contestazione giudiziaria per la scoperta denunciata da persone non qualificate archeologi.

Per contro, non risulta contestata l’interpretazione di un eminente archeologo il quale, esplorando e congetturando sui resti delle civiltà degli Inca e dei Maya, ne ha attribuito l’origine agli Ebrei, comunità iniziata da Abramo 1800 anni avanti Cristo; vestigia che denotano invece innumerevoli millenni di esistenza. Sedicenti poteri basati su dialettiche e opinioni non documentabili frastornano il vero inducendo aberranti concezioni e credenze nella vita delle comunità. La capacità di intendere dell’uomo è subordinata ai grovigli dell’Essere nei meandri della causalità prodotta dall’arbitrio dell’operare nel concreto; l’uomo è condizionato dalla prevalenza dei poteri materiali e fideistici che mistificano la realtà adattandola a interessi propri di caste e casati.

L’argomentare in termini di tempo, elaborato con l’istituzione del Calendario Augusteo è stata la necessità dei Romani per regolare il susseguire degli eventi annoverati dai popoli accomunati nell’Impero, dispiegato dalla Scozia ai limiti della Persia, nel comune parametro del moto della terra attorno al sole onde ovviare i diversi riferimenti astrali. Una istituzione divenuta basilare per i rapporti di esistenza fra i popoli, anche se in ogni latitudine i riferimenti astrali costituiscono collegamento nell’esistenza universale; allo stesso modo in cui il Meridiano di Greenwich consente l’individuazione della posizione sul globo terrestre.

I Miti, le leggende, i ricordi preistorici tramandati, anche se possono apparire fantastici, contengono elementi di verità su eventi accaduti e realtà spesso documentate dalla indagine metodica e dalla razionalità consequenziale che ne cerca la ragione. Abramo ha creduto di rinvenire nelle leggenda il Dio creatore e ordinatore dell’universo: il fenomeno del Buco nero, il “fiat lux” della conformazione della terra, ipotesi scientifica confermata dai rilevamenti delle telecamere della NASA. Gli esiti degli sconvolgimenti endogeni del pianeta, relativi alla leggenda della scomparsa della terra di Mu, vanno individuati fra gli arcipelaghi, le barriere coralline e il nuovo mondo, rinvenuto dai grandi navigatori nell’ultimo millennio.

L’avventura del Contichi, il vascello-zattera, costituisce il tentativo della ricerca moderna inteso a verificare collegamenti preistorici fra le comunità delle terre peruviane con le comunità delle mitiche terre di Mu (nella cordigliera delle Ande vi sono gruppi di uomini prevedibilmente approdati negli astrodromi raffigurabili a oltre 4000 metri e le vestigia di vita marinara a 2000 metri). Platone, argomentando della storia antica, dice del continente Atlante sommerso e degli Atlantidi quali uomini di origine extraterrestre. Agrest, archeologo russo, indagando i manoscritti esumati nell’area del Mar morto, ha prospettato ignote conoscenze di conformazioni atomiche che hanno consentito l’approdo sulla terra di astronauti preistorici: Uomini sono venuti dal cielo ed altri uomini sono stati prelevati dalla terra e portati in cielo. Gli uomini caduti dal cielo sono rimasti lungo tempo dopo la venuta dei figli di Dio.

Sono elementi concreti e razionali all’esplicazione della creatività nella materia. La essenzialità del pensiero, coltivata da Ermete, proposta da Orfeo, dimostrata e incentivata dai passi di Gesù, è offuscata dal perseguire gli interessi contingenti delle personalità umane. L’Archeologia che cerca credibilità nella interpretazione dei resti esumati assume valore di Scienza dall’esame positivo degli eventi e degli elementi che determinano l’ambiente fisico e la vita che vi evolve evitando opinioni incontrollate o arbitrarie. La personalità, concezione di prevalenza sul prossimo, ha origine nell’impero Egiziano con il Faraone Ramsete II che, partecipando ai riti di evocazione della potenza creativa praticati alla Scuola di Ermete, ha raffigurato nel Sole Aton la potenza assoluta in opposizione con la Scuola che concepiva l’Assoluto indeterminabile e che stabiliva fra gli Iniziati il Faraone, il governatore del volgo egiziano. Ramsete, proclamandosi Akenaton il favorito di Dio, assume potere esclusivo determinando la frattura con la Scuola la quale, impedita nella peculiarità iniziatica esclusiva dell’arbitrio, opponendosi avrebbe cancellato il motivo della propria esistenza.

Nell’assunzione di Akenaton è l’auto attribuzione della personalità, del potere con cui si decreta che l’acquisizione delle scienze sacre deve essere prerogativa di tutti i cittadini. La semplice attribuzione all’uomo dei “diritti” divini, senza specificarne i doveri derivanti, corrisponde all’esibizione di personalità da affermare nella prevalenza gerarchica per perseguire l’immortalità Dalla concezione di diritti senza doveri (inosservanza del reciproco rispetto, assenza della cura dovuta all’ambiente e all’autonomia del Prossimo negli intimi valori di intendere e di volere) insorgono l’egoismo, l’antagonismo, la prevalenza dell’uno sull’altro uomo.

L’accoglienza fraterna del Prossimo migrante diviene diffidenza; i rapporti individuali, l’intesa mediante l’indirizzo di pensiero cessano; cessa il riconoscimento di uguale fra uguali, la reciproca fiducia; subentra la necessità di documentare su tavolette di argilla o su papiro le espressioni del pensiero e delle volontà. L’affermazione della personalità sconvolge i rapporti di eguaglianza fra gli uomini; corrisponde alla subordinazione del pensiero fattivo alle gerarchie, ai poteri; la subordinazione al potere diviene etica, comportamento conforme alle concezioni di esistenza suggerite da individui che si arbitrano di guidare le comunità.

L’arbitrio della personalità è la causa originaria dei contrasti fra individui e fra comunità. Con l’assunzione di personalità il Faraone Ramsete – Akenaton- ha determinato il declino della civiltà egiziana; ha indotto nei Re pastori, guida di comunità limitrofe, l’arbitrio di invadere le fertili campagne egiziane. E’ l’inizio dell’epoca delle guerre, che da millenni affliggono l’umanità. Il Potere si afferma con proclamazione dei tabù e dei misteri, dei voleri indiscutibili, dell’arbitrio di sottomettere uomini, popoli e territori quale diritto divino.

Attribuzione di poteri che di tempo in tempo vanno smentite nell’immane travaglio dell’umanità per ritrovare l’Io, l’individuo operatore nel concreto. Il tabù attribuito a Tolomeo, che concepiva la terra un pianeta piatto attorno al quale avrebbe vorticato l’universo, è smentito da Copernico e Galileo che hanno dimostrato la terra essere un astro rotante attorno al sole; verità trucemente avversata dalla confessione religiosa, malgrado avesse proclamato il “calendario Gregoriano” basato sulla rotazione della terra, in cui sono stati recuperati i “giorni secolari” trascurati dal calendario Augusteo, per riportare l’equinozio al transito della declinazione dell’asse polare rispetto all’orbita solare che determina le stagioni al 21 Marzo e al 21 Settembre.

Stanislao Cannizzaro nel 1906 , sintetizzando l’Urea ha sfatato il tabù che l’organicità nella materia, la vita nell’universo, sia esclusiva provvidenza divina; ha promosso l’origine della scienza biologica e della chimica industriale con gli eccezionali progressi nelle indagini infratomiche, molecolari e cellulari La “relatività” di Einstein, che analizza l’effettività delle energie conseguenti l’arbitrio delle Scintille in atomo, ha originato la ricerca relativa alle tante perplessità su elementi non precisati delle conformazioni della materia: il Fotone, il Mesone, il Gravitone… ed altri, che il sapere agogna conoscere.

Gli esiti dell’arbitrio delle Scintille singole, imponderabili, il karma o destino dell’uomo, non sono accessibili alla indagine ponderabile; possono essere accessibili nell’ambito di attività del pensiero solo alla ricerca filosofica e teosofica. La scienza condizionata dai poteri, è sostenuta da cultori che incuranti di interessi e personalità indagano per conoscere, per svelare i misteri nel creato, annoverati quali opere del creatore. Dall’Illuminismo, in cui i filosofi impegnati a riportare l’uomo al suo essere, individuo non plagiato dai poteri, hanno avuto origine le rivoluzioni e le guerre di popolo tese a liberare l’uomo dall’essere oggetto del potere e riacquisire individualità soggettiva.

Napoleone è stato il braccio operativo dell’ illuminismo e Talleyrand l’interprete che ne ha imposto iconcetti nel Congresso di Vienna. I poteri avvezzi a utilizzare ogni risorsa per scopi esclusivi, impongono riserve alle scoperte scientifiche che risultano limitate nella portata e arginate nella divulgazione. La espansione degli eventi bellici dell’ultimo secolo ha indotto nei cultori della scienza la necessità di coordinare la ricerca nell’unitarietà di intenti, incuranti di veti nel comune impegno verso l’intera umanità; determinante della ricerca è liberarsi dalla subordinazione e divulgare verso tutti i cultori ogni esito nei particolari ambiti fisico, biologico o chimico onde riconoscersi nell’ausilio di progresso.

L’orrore dello sterminio atomico ha indotto negli uomini il rimorso; il bisogno di trovare la possibilità di condizionare la prevalenza dei poteri; di cercare nell’unione, nella globalità dei popoli le risorse e la via per la opposizione; un modo di generalizzare la consapevolezza che i miserevoli interessi materiali sono nefasti per la vita degli individui e della umanità. Un percorso reso arduo e tortuoso dalle confessioni Fideistiche e dai Gruppi di potere che non intendendo rinunciare alla prevalenza si rigenerano, si moltiplicano negli interessi specifici, e si adoperano a mistificare i valori individuali e di gruppo, onde preservare gli inconfessabili interessi.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 10:02 pm

MITI E LEGGENDE


La conoscenza dell’universo, delle componenti, svelarne i misteri sono gli impegni che animano la ricerca: il dove, il quando, il come e il perché dell’origine del creato, delle realtà che si presentano nelle diversità delle vestigia che nelle cicliche evoluzioni dell’umanità vengono tramandate in miti e leggende. Dell’esistenza delle comunità che popolano la terra le teosofie hanno proposto multiformi concezioni fideistiche in figure di Dei, creatori volubili ed estrosi, detentori di veti e tabù esclusivi a cui l’uomo è costretto a confrontarsi e conformarsi. Nella profusione di dedizioni alla ricerca della funzione del proprio essere nel creato, l’apparizione di oggetti volanti pone il problema di conoscere l’universo, la costituzione della materia, degli atomi ed incentiva la ricerca verso i più ampi confini del sapere.

Gli UFO, unitamente ai rinvenimenti e alle esumazioni archeologiche, talvolta danno senso e significato alle leggende. La vita non sorge spontanea dalla materia; la configurazione Uomo non può essere evoluzione di un qualche animale autoctona espressione della materia; le Scintille che determinano la materia operano nell’ambito atomico; inconcepibile la derivazione organica dal loro stesso essere. L’Io, entità esterna alla materia originatore di vita, la Scintilla singola, usando l’atomo per le conformazioni molecolari vi infonde animazione e vita organica.
La configurazione Uomo è la forma materiale, lo strumento animato dall’Io per esprimere nel concreto i sensi del suo pensare. Il concreto e l’origine della natura organica nell’uni verso sono solo concepibili al pensiero umano. Sulla terra l’uomo è arrivato da altrove; gli UFO si pongono quali veicoli della migrazione astrale. Le vestigia e le concretizzazioni rinvenute sono indicative di intelligenze dotate di sapere e di esperienza originata altrove. La cessazione del traffico veicolare è attribuibile ai moti delle galassie la cui espansione ha reso impraticabili più lunghi percorsi.

Il declino di tante virtù è attribuibile ai problemi delle genti le quali, prive di alimentazione culturale, di sostegno scientifico e tecnico hanno continuato l’esistenza con le cognizioni e i mezzi usati; che però declinano e si logorano se non alimentati dalle “intelligenze” che tornano ad animare la rigenerazione di strumenti-uomo alle prese con il pianeta da fertilizzare. Gli Io, le Entità che si reincarnano in soccorso delle generazioni, non possono che prodigarsi nell’impartire esperienza in conformità alle possibilità ambientali e alla capacità degli individui di recepire cognizioni frammezzo alle difficoltà materiali.

Che il concreto non sia volontà di Dio, che la vita vigente nella materia non sia una provvidenza divina ma opera di “parti di Dio” è una concezione razionale. Durante millenni la vita, congetturata negli eventi e nelle espressioni fisiche della natura a cui era attribuita feticistica volontà divina, con la ricerca teorica e con le sperimentazioni positive dell’ultimo secolo ha precisato essere l’Io (parte di Dio) il soggetto operatore. Le applicazioni delle scoperte sull’uso della materia nella costruzione di ordigni da lanciare nello spazio ha indotto l’uomo ad avventurarvisi alla conoscenza di effettività della meccanica celeste e la ricerca di astri sui quali vi sia o vi sia stata esistenza vita e la possibilità di instaurarvi la natura che evolve sulla terra.

L’uomo è impegnato nell’esplorazione spaziale alla ricerca di conoscenze relative alla conformazione dell’universo e al rinvenimento di astri sui quali sia possibile approdarvi, trasferire fertilizzazione e trovarvi conoscenze sulle conformazioni della materia che ne consentano la utilizzazione.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 10:13 pm

GLI UFO


L’apparizione nello spazio degli Oggetti Volanti Sconosciuti considerati misteriosi fenomeni, se fossero accettati quali normale espressione dell’evoluzione tecnica, scrollerebbero le affermazioni fideistiche su cui di tempo in tempo si fondano i poteri perché sono configurazioni di realtà da districare. Il fenomeno è intricante per le conoscenze sulla fisicità presentata dagli oggetti volanti. Gli UFO, dalla forma sferica alla forma piatta o variamente affusolata, esibiscono dinamicità, agilità, accelerazioni e comportamenti diversi da una forma all’altra e comportano costituzioni fisiche incomprensibili; incomprensibili sono le velocità e le accelerazioni che risulterebbero distruttivi per i materiali della terra; distruttivi per la costituzione fisica dei piloti; sono inusuali i propellenti che li muovono e le energie che irradiano.

Gli UFO, mistero del quale i poteri temporali mostrano disinteresse o indifferenza, è una realtà identica alle esplorazioni spaziali praticate dall’uomo. Da svelare e da realizzare sono le strutture atomiche e molecolari, dei materiali, dei propellenti, del fisico dei viaggiatori e i congegni tecnologici che consentono velocità e irraggiamenti. Forme del mistero che dimostra come la Vita non sia una realtà esclusiva della terra; nello spiegamento planetario vi sono dei corpi celesti sui quali esiste una natura simile alla vita terrestre in cui Esseri vi sviluppano attività come gli uomini sulla terra.

La realtà della vita vegetale e animale nelle conformazioni delle diverse Etnie e della natura non presenta alcuna differenza biologica; è la constatazione che avvalora come l‘organicità nella materia non sia esclusiva del pianeta terra. La diversità fra gli UFO e gli ordigni proiettati dagli uomini nello spazio si deve ricercare nelle diverse conformazioni atomiche degli astri di provenienza che appare come mistero; si può ipotizzare un accentuato progresso del sapere scientifico e tecnico. Lo spazio, campo di attività creativa delle vibrazioni- Verbo nelle conformazioni planetarie ciclicamente cangianti, presenta evoluzione di astri sui quali lo stato di transito evolutivo consente l’ instaurazione della vita.

v Nella grotta di Kohistan, in India, un graffito stimato di 14.000 anni avanti cristo rappresenta la Terra collegata al pianeta Venere da un percorso tratteggiato.
v I vasellami di Glozel, in Francia, portano impronte riferibili a sembianze di astronauti e ad "animali di fuoco" volanti.
v Sul pianoro del monte Alban, nel Messico, vi sono vestigia raffigurate una pista adatta al traffico spaziale.
v Nel Libano, sulla terrazza di BA Al BEK dove é il tempio di Baal, esiste la disposizione di enormi monoliti a parvenza di astrodromo.

Sono la documentazione precisa dell'approdo sulla terra di Esseri venuti da altri pianeti. La realtà della vita vegetale e animale nelle conformazioni delle diverse Etnie e della natura che non presenta alcuna differenza fisiologica è la constatazione che avvalora come l’organicità nella materia non sia esclusiva del pianeta terra. Lo spazio, campo di attività creativa delle vibrazioni- Verbo in atomo e delle energie consequenziali che si presentano nelle conformazioni planetarie ciclicamente cangianti, presenta evoluzione di astri sui quali lo stato di transito evolutivo consente il manipolare gli atomi in molecole e cellule per l’instaurazione della vita biologica.

Al presentarsi delle condizioni che rendono praticabile l’uso della materia per derivarvi le forme della natura, gli Io, portatori di amore-animazione, si adoperano per instaurarvi la conformazione molecolare vegetale e animale. Gli Io, parti del creatore non delimitate in atomo, nella funzione di animatori nel creato intendendo apportare creatività si adoperano a fertilizzare vita ovunque si determinino le condizioni di accettabilità. Nel particolare del pianeta terra gli Io tramite l’esplorazione praticata da astri diversi, accertata l’accettabilità nella locale configurazione uomo, vi hanno trasmigrato la natura concretizzata su altro pianeta a mezzo degli Ufo. Concezione che spiega le superficiali differenze fra le Etnie e le forme della natura che da diversi pianeti sono stati trasferiti nei diversi punti cardinali del pianeta terra: nel Nord sono le vestigia della Etnia bianca, nel Sud quelle della Etnia nera, nell’Est quelle dell’Etnia gialla, nell’Ovest quelle dell’Etnia rossa.

La esplorazione spaziale alla ricerca della conoscenza astrale e dei pianeti dove sia possibile approdarvi e stazionare costituisce lo scopo della ricerca umana: l’accertamento dei dati sulla conformazione atomica nei diversi pianeti e l’opportunità di approdarvi. La scoperta nel pianeta Marte della esistenza dell’acqua ibernata allo stato di ghiaccio è indicativa della vita esistita sul pianeta ed è anche indice del progredire dell’astro nella evoluzione atomica che, attraversate le condizioni compatibili alla instaurazione della vita, procede nel divenire verso l’assoluto; verso il riequilibrio delle energie esitate dell’arbitrio degli Io, che all’elargizione dell’ animazione si sono raggruppati negli atomi di cui è costituito l’astro stesso.

E’ il divenire di ogni cosa costituita in materia, di ogni astro che passa attraverso stati diversi (sole, quasar, pulsar, ecc…) per attingere alla liberazione dagli inviluppi atomici, al “buco nero”: la catarsi, il fenomeno che libera le Scintille allo stato originario di “pensiero di Dio”. Analogo è il divenire dello Spirito che, rivestito di eterico per calarsi nella materia, passa stati di reincarnazione prima di liberarsi dell’involucro eterico. La previsione del cambiamento di stato nella conformazione del pianeta induce i promotori della naturaa trasferire il concretizzato su altro astro compatibile.

Nella concezione del divenire il creato ha principio dal Creatore e fine nel Creatore verso cui è proteso il creato. L’esistenza delle Vibrazioni nelle conformazioni concrete e delle energie consequenziali che nel concreto derivano vita organica, sono realtà effimere che mutano di tempo in tempo nel divenire verso la catarsi con la quale, equilibrati gli esiti da arbitrio, tornano nel Principio. Dalla elargizione di animazione le Scintille del Verbo si sono espresse in concreto - universo e nel concreto esercitano le peculiarità di creatori, realizzando quanto suggerito dal loro creare da cui scaturiscono energie che influendo sulla creatività la caratterizzano nelle forma della realtà.

Le Entità, che hanno concretizzato la natura vegetale e animale, operano esplorazioni spaziali per rinvenire pianeti la cui evoluzione vibrazionale consente l’instaurazione di vita al fine di trasferirvi la natura organica realizzata sul pianeta di esistenza; esattamente come l’uomo esplora gli ambiti terreni per saggiare opportunità di migrazione in luoghi più idonei al suo sentire creativo. Per quanto attiene la conformazione della natura sulla terra gli Esseri che esercitavano fertilizzazioni su altri pianeti, accertata la possibilità, ne hanno operato la migrazione nelle aree della terra ritenute idonee ad accettarla. Il rinvenimento dell’acqua sul pianeta Marte fa supporre che la vita vi sia stata o vi sia trapassata convalida l’ipotesi che i moti astrali, le conformazioni planetarie, la stessa struttura degli astri, siano dovute all’attività delle Scintille in atomo.

I Marziani sono di razza Rossa?
La razza Bianca arriva da Venere?
La razza nera da Urano?
E la Gialla ...da Giove?

Il dispiegamento dell’universo planetario, soggetto ai moti astrali consequenziali, muta conformazioni nella disposizione delle costellazioni e delle galassie di appartenenza che si contraggono e si espandono. Ne consegue la variazione di distanza fra pianeti di specifica costellazione e fra le galassie che si allontanano o si avvicinano nella reciproca disposizione e, nel mutare delle distanze, mutano i rapporti fra galassie, costellazioni e pianeti. Per quanto attiene l’avventura degli UFO protesa al collegamento fra pianeti e costellazioni, la distanza consente o ne inibisce la praticabilità. Accade perciò che, interrotto il collegamento per il moltiplicarsi delle distanze fra i pianeti interessati nella trasmigrazione, l’evoluzione della natura subordinata prosegue affidata alle reminiscenze e alle capacità delle Intelligenze che lì abitano. Si potrebbe aggiungere anche con l’ausilio di Entità che vi si reincarnano in supporto con l’intento di trasfondere l’esperienza altrove maturata.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 10:54 pm

Le migrazioni


I rinvenimenti di vestigia, le caratterizzazioni della natura e la differente pigmentazione cutanea sono indicativi della diversa provenienza delle Genti approdati nelle diverse latitudini del pianeta. Le Etnie del pianeta in cui la pigmentazione superficiale si è evoluta nella conformazione Rossa sono migrate nell’Ovest; quelle del pianeta dalla conformazione Gialla sono migrate nei territori dell’Est, quelle dal pianeta evolute nella pigmentazione Nera sono migrate nel Sud e quelle dalla pigmentazione Bianca, evolute su altro pianeta, nelle latitudini del Nord. Le Genti dilagate nelle diverse aree, nei millenni di fertilizzazioni e di evoluzione del pianeta che ha modificato strutture interne e superficiali, si sono incontrate fraternamente prodigandosi in reciproco ausilio, talvolta mescolandosi nell’umanità che popola la terra. Le etnie Rosse, approdate nei continenti e subcontinenti dal Sud al Sud-ovest, al Sud-est, investite dagli sconvolgimenti sismici che ne hanno frammentato la conformazione superficiale, sono state travolte e disperse. I resti, rinvenuti nell’epoca moderna dai navigatori Portoghesi, Spagnoli, Inglesi nel xv° secolo li hanno raccordati alla comunità terrena. Lo denotano i lunghi spiegamenti di atolli, isole, arcipelaghi e barriere coralline, vette affioranti nelle acque, la terra australiana, denominata continente Australe e gli abitanti sopravvissuti definiti autoctoni: uomini nati dalla terra.

Leggende dicono che la terra di Mu, sommersa nell’oceano, sarà stato un immenso territorio in raccordo dell’area asiatica con quella oggi raffigurata quale continente Americano; una sequenza di terre apparentemente emerse nelle acque dell’oceano (gli sconvolgimenti sismici che nell'area dell’oceano pacifico nell’anno 2004 hanno provocato il terremoto e il maremoto con ondate di alcune decine di metri disseminando distruzioni, rappresentano la minuscola ripetizione dei probabili eventi relativi alla sparizione della terra di Mu).
Le scoperte delle sporadiche comunità nell'Oceania e dei popoli nelle Americhe, con le caratterizzazioni di evoluzione-involuzione maturata nei millenni intercorsi, fanno arguire la veridicità della leggenda. Gli sconvolgimenti sismici hanno ridisegnato la superficie del globo nell’area interessata: il continente Oceania nel Sud e il continente Americano nell’Ovest Nord-ovest.


Nell’Oceania, nell’Australia e nella conformazione di isole, arcipelaghi e barriere marine (divenute corallifere dove la natura non è stata del tutto estinta) gli sparuti gruppi sopravvissuti hanno perpetuato l'esistenza nel termini primordiali definiti autoctoni, nati dalla terra Analoghi sconvolgimenti sismici hanno provocato l’inabissarsi del continente Atlantide di cui sono rimaste le vette affiorate dalle acque ( gli arcipelaghi delle Azzorre, delle Bahama, l’arcipelago delle Bermude e l’arcipelago dei caraibi ).
Gli eventi catastrofici devono essersi verificati nell’epoca astrale delle dilatazioni delle galassie che hanno interrotto il traffico Ufo con il pianeta di origine, poiché appare evidente l’assenza di ulteriore supporto esterno alla etnia rossa. Nel continente Americano sconvolto, ma meno devastato, la natura ha continuato l'esistenza; i superstiti, aggruppati in piccole comunità, hanno adattato la vita alle risorse ambientali con le reminiscenze e i ricordi (le comunità di pellerossa).

Nella cordigliera delle Ande, sbalzata oltre i quattromila metri di altezza, si trovano vestigia foggiate a sembianza di astrodromo (inutile a causa della cessazione del traffico astrale), a duemila metri si notano vestigia marine ed altre che danno dimostrazione di eventi tellurici inconcepibili, di collegamenti marittimi probabili ed esistono sparsi gruppi di comunità Indio sopravvissute negli impervi monti (in regresso di evoluzione allo stato di primati). Nelle aree centrali del continente americano meno coinvolte dai cataclismi, isolate dalla alimentazione del pianeta originario per il cessato traffico astrale, sono conservate intatte le strutture architettoniche realizzate avanti l’evento catastrofico dove sono leggibili le culture e il progresso tecnico delle comunità approdate da altro pianeta. I popoli Maja e le comunità Inca, ivi residenti, sopravvissute nelle dovizie della civiltà importata da altrove, degradano nell’autonoma capacità creativa in attesa dei progenitori dileguati nella leggenda. All’apparire di Cortez, conquistatore su un cavallo bardato con il seguito di marinai guerrieri, infatti i residuati li hanno accolti come il ritorno dei Mitici antenati; li hanno accolti sottomessi e felici di poter riprendere l’esistenza di agiata laboriosità..


I navigatori spagnoli, stupiti di tante dovizie hanno praticato la depredazione e la decimazione delle comunità che, sbalordite e con poveri mezzi, hanno tentato di opporsi; le figure di Religiosi al seguito,mistificando le concezioni esoteriche e i ricordi della silente civiltà, hanno imposto una nuova fede e differente interpretazioni di divinità. Con il saccheggio dei tesori ha avuto origine la pirateria che ha instaurato a saccheggiare sui mari i saccheggiatori terrestri.Le comunità di etnia rossa nel nord del continente americano, orfane del pianeta di origine e sopravvissutecon il conforto della fede nel Grande Spirito, sono stati sottomesse dalle Genti accorse nelle nuove terre scoperte da Cristoforo Colombo con l’intento di sfruttarle e colonizzarle.

Le comunità di "pellerossa" spodestati dai nuovi colonizzatori, sono state relegate in angusti limiti territoriali di sopravvivenza determinata da poteri di forzosa imposizione. Per la Etnia Rossa i sommovimenti terrestri ne hanno frammentato la comunità in gruppi territorialmente lontani e culturalmente sconnessi. La professione della fede delle comunità residue è variamente degradata nelle varie concezioni che sono state riscontrate al momento del rinvenimento: dal Grande Spirito evocato dai Pellerossa al Mitico Essere che si è allontanato sull'uccello di fuoco atteso dai Maja.

Comunità e vestigia dell'Etnia rossa sono nel limbo di studi e disquisizioni della cultura antropologica che argomenta per millenni laddove si tratta di cicli di evoluzioni astrali in cui il tempo riferito alla rotazione della terra attorno al Sole è solo una convenzione umana. La Etnia Gialla, approdata nell'Est del pianeta, non sembra abbia subito catastrofici sommovimenti terrestri quali quelli che hanno frazionato la Etnia Rossa. Le scoperte di insediamenti sotto il deserto del “Gobi” e la costellazione di isole e penisole del continente Cinese lasciano supporre che l'area sia stata meno coinvolta da sconvolgimenti endogeni della terra. Penisole e isole marginali al continente persistono nella modifica della superficie causata dalle incessanti rielaborazioni nelle masse di materia ingurgitate alla genesi del pianeta. che, di tempo in tempo, si presentano con i relativi effetti e marginali modifiche geografiche..


Non sono note leggende da cui trarre ipotesi sulla preistoria percorsa dalla razza Gialla; nell'area non sono rinvenute spettacolari concretizzazioni architettoniche a indicare particolari legami con la cultura scientifica e tecnica vigente sull'astro di provenienza; la vita biologica importata indica il progresso della natura equivalente a quello delle altre razze e la concezione teosofica del creatore-uno, conservata malgrado le degradazioni politeistiche, insite nei cicli di evoluzione-involuzione della esistenza nella materia che inducono l'uomo a rimodellare la concezione dell'essenza creatrice attribuendo divinità a cose ed eventi.

Il Taoismo costituiva l’indirizzo spirituale nell'originatore- Uno, degli Io che operano nel creato; nella concezione che tutti gli Esseri siano la configurazione di un Io inviluppato nella materia. La fede nel Tao creatore dell'universo ha conservato nella comunità Gialla l’intimo moto di accettazione e tolleranza verso tutte le credenze fideistiche, professate dagli uomini, quali uguali creature del comune Fattore. Gli eventi storici dimostrano come nella Cina siano state accettate e abbiano prosperato concezioni religiose diverse in totale armonia; non vi è nota di contrasto fra e con Nestoriani apostoli del Cristianesimo, Induisti e Buddisti, uguali cultori del Trimurti indiano e altre credenze migrate nei tempi; nel secondo millennio dopo Cristo il mercante veneziano Marco Polo, viaggiando attraverso la Cina, è stato accolto onorevolmente al punto di tornare in occidente con i semi delle fertilizzazioni dei cinesi; particolarmente importanti i Bachi da Seta, esclusivo prodotto di quella etnia..


Confucio, il maggiore, il più illuminato dei filosofi Cinesi venerato come divinità il quale ha inteso codificare l’ordinamento sociale quale necessità di osservare i dettami della comune convivenza, è stato presto riportato alla dimensione umana dalla saggezza taoista, che considera ogni degradazione quale arbitrio contingente da superare, quale esperienza da maturare nell'unitarietà del creato. La serena saggezza cinese trovava compimento della vita con il ritorno al Tao; al limitare dell'esistenza terrena; gli uomini si allontanavano dalla comunità in eremitaggio contemplativo che li congiungesse al Tao.

Nei rinvenimenti, nelle vestigia, per quanto di spettacolare possa essere accaduto nelle civiltà che si sono susseguite, non si avverte alcun indizio di degradazione della credenza nel fideismo politeistico. Dell'avventura dell'Etnia nera, approdata nel continente africano, sono pochi anche se molteplici i rinvenimenti di orme per congetturarne l'evoluzione fino agli eventi storici. Le difficoltà di interpretazione di evoluzione del continente e la determinazione temporale, riferita alla convenzione del calendario gregoriano, è assolutamente incongrua; gli eventi endogeni del pianeta nel particolare andrebbero riferiti agli eventi meteorologici e ai moti planetari in cui la ricerca archeologica è impossibilitata a inoltrarsi.


Quando e quali sono stati i sommovimenti terrestri che hanno causato il continuo mutare dello spiegamento orografico del continente africano? Quando e quali gli eventi che hanno originato i “monti della luna” che hanno deviato il corso dei fiumi ed in particolare del Nilo che dall’atlantico è sfociato nel mediterraneo determinando il deserto del Sahara? I rinvenimenti di residuati lacustri, di animali nel nord del continente deserto da millenni; gli eventi meteorologici che hanno determinato deserti, savane e foreste, sono indice di vita vegetale e animale favorita e/o ostacolata dalla esistenza delle genti indotte a migrazioni.
(segue)
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 11:04 pm

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Nella "Rift Valley", un territorio che comprende Etiopia, Kenya, Tanzania e Sud Africa, si trovano fossili e orme di primati bipedi; degli uomini antenati della specie umana databili a 5 milioni di anni. Nei protosedimenti del lago Ciad il rinvenimento di un ominide datato a oltre 3 milioni di anni, a 25OO Km dalla Rift valley, conferma l'ipotesi che nel tempo le comunità approdate sul pianeta si siano disseminate nelle diverse aree adattandosi alle mutazioni ambientali. I gruppi approdati nei diversi siti del vasto continente, dilagati verso territori più idonei alla particolare fertilizzazione, nei milioni di anni, negli inopinabili sconvolgimenti orografici dell’evoluzione del continente, hanno costituito comunità e civiltà variamente caratterizzate, difficilmente individuabili dalla ricerca antropologica inabile alla interpretazione delle labili vestigia. che talvolta si rinvengono.

Per dissertare sulla esistenza dell'umanità occorre ipotizzare adeguatamente l'iter delle diverse etnie nell'avventura terrestre; l'astrarsi dal tempo rende razionale l'esame delle evoluzioni del pianeta e dei diversi gruppi, nonché dei probabili approdi sul continente e le aree di disseminazione dei vari aggruppamenti e da la possibilità di inoltrarsi nello studio dei percorsi ricavabili dalle labili tracce fra gli insondabili sommovimenti tellurici che ne hanno condizionato la sopravvivenza.
I popoli migrati nelle rive del fiume Nilo, che esonda ad allagare fertilizzando la terra, vi si sono stanziate, a giudicare dalle congiunzioni astrali, oltre 73.OOO anni prima di Cristo costituendo la società, in comune laboriosità, denominata civiltà Egiziana. Nella comunità è apparso un Genio capace di guidarla con autorevole determinazione: Ermete, detto Trimegisto per le capacità di condurre con maestria la guida negli ambiti Teosofico, Materiale e Sociale.
Ermete ha costituito la “Scuola Iniziatica" intesa a forgiare Intelligenze fondamentalmente libere, a preservarle dall'oblio della natura spirituale educandole nell'evitare la degradazione nelle suggestioni della materia; ha raggiunto un nucleo di individui avulsi dalle corruzioni materiali i quali, operando nell'oblio dell'essere fisico, hanno consentito l'avvio della Civiltà le cui cognizioni cosmogoniche, scientifiche e tecniche destano sorpresa e presentano misteri da svelare.

Ermete, consapevole che è lo Spirito l’animatore del suo strumento fisico (dell'uomo il quale, impegnato nel concreto, soggiace subordinato alla causalità dell'operare le concretizzazioni del cogitare e disperde il suo essere fra i garbugli delle conseguenze fino a identificarsi con la materia), ha organizzato la comunità Egiziana in ambiti conformi allo stato di coinvolgimento e di subordinazione alla materia idonei a emanciparsi per lo sviluppo della vita armonica nella comunità: la Scuola iniziatica.

La dottrina di Ermete ha posto la comunità sotto l’egida della Scuola che la ha organizzato in tre ambiti. Il primo ambito appartiene agli Jerofanti, alla Scuola; si occupa della totalità egizia per l'armonico sviluppo della comunità ed è monitorata e sorretta dalla Scuola stessa, base fondamentale della civiltà. La scuola costituisce la palestra di istruzione, la trafila di prove da superare onde affrancare lo Spirito dei soggetti responsabili dalle suggestioni umane; onde esercitare il pensiero nel dominio dello strumento fisico, delle emotività e degli istinti così da usare la materia evitando gli esiti causali, la cui influenza, inficiando la concretizzazione dell'idea creativa, ne falsa i risultati.

Compito esistenziale della scuola è il dominio dell'arbitrio nei sostenitori, principali operatori della civiltà. E’ esistita la “Scuola iniziatica”, non esiste il capo della scuola. La Scuola sono gli Jerofanti. Ermete è l'ordinatore con il rigore nel perseguire lo scopo concepito; non c’è arbitro nella selezione degli adepti i quali, mostrando capacità di intendere nell’operare, sono seguiti e discretamente istruiti, suggeriti nell’intento, ma lasciati nel loro essere allorché mancano nella capacità.

Il secondo è l'ambito del Faraone il quale si occupa del governo della comunità; della gestione territoriale e funzionale dell’impero con la discrezione dovuta dalla trafila iniziatica. Il terzo è l'ambito della gestione delle necessità spirituali del popolo: il Tempio. Dal tempio viene amministrata la religione; gli uomini ingarbugliati nelle consequenzialità necessitano del sacro per riconoscersi nella propria esistenza. Gli uomini abbisognando di conoscere i termini del legame con il creatore, individuano il sacro negli eventi della quotidianità; dal tempio i Sacerdoti si adoperano a presentare il sacro nelle forme di comune accettazione con le raffigurazioni e le suggestioni opportune alla coesione popolare.
Per la corretta gestione del potere temporale il Faraone è preposto nella funzione dalla Scuola, della quale fa parte al livello di ammissione ai Riti più riservati dopo la opportuna istruzione da Iniziato. Quando nella generazione del Faraone non emerge un soggetto capace di attingere alle vette di istruzione la Scuola provvede a investire della funzione un altro Iniziato, cambiando la Dinastia. I Sacerdoti, che dai Tempi gestiscono la somministrazione del sacro, fanno parte della base spirituale, della piramide di selezione iniziatica da scalare per l'ammissione fra gli adepti a più precisa istruzione. Nel percorso iniziatico, al primo mancare di capacità spirituale e di autodominio, la scalata si arresta allo stato raggiunto; evitando indugi e indulgenze che la renderebbero arbitraria.

E' stata la sorte di Mosé il quale, pur avendo raggiunto l'alto grado di cognizioni teosofiche e maturato l' esperienza fisica messe in pratica nei leggendari prodigi dell'esodo (il famoso episodio dell'ascesa al monte Sinai dove ha ricevuto “Le tavole della Legge”; il dettato “chiunque dovesse seguirmi oltrepassando il limite stabilito non dovrà essere toccato ma dovrà essere lapidato o sagittato “ lascia intendere che oltre il limite vi sarebbero state contaminazioni atomiche dei propellenti del veicolo -UFO?- usato dal Messaggero divino; Mosè era cognito di saperi extra materia, di conoscenze sulle radiazioni atomiche del mezzo usato dal Messaggero divino dalle quali sapeva salvaguardarsi), in una contingenza della sua esistenza ha mancato la “prova”: Mosé non ha saputo dominare l'istinto di reazione emotiva all'atto del funzionario egiziano che castiga lo schiavo ebreo e lo ha annichilito con un irato gesto. Dimostrando inadeguata capacità di autocontrollo non avrebbe potuto attingere alla totale distinzione del suo Io dall'essere fisico; si era preclusa la via al dominio della materia, l'ascesa a Jerofante. Ne è derivata la scelta di esortare gli Ebrei all'esodo dalla schiavitù e guidarli verso la terra promessa.

L'Intelligere, lo Jerofante, costituivano la Scuola, la tutela esoterica della civiltà egiziana dalla cui Essenza era esclusa ogni idea di arbitrio o di Potere. Non esistono vestigia di raffigurazioni di Jerofante o di dinastie di Jerofanti. La definizione di Jerofante è nella Autorità della Scuola di Ermete, dal quale origina la concezione dell' “Indefinibile” Fattore espressa nel Pimandro. (1).Il Pimandro - Fratelli Bocca editori Milano 1941

Nell'immaginario iconografico non esiste la figura di Jerofante quale capo di comunità, bensì la figura dell’uomo che è assurto alla capacità di astrarsi dalle suggestioni della materia per usarla e gestirla da operatore cognito dell’essenza da gestire nei termini del concepibile nella legge di equilibrio. La Scuola è il complesso consesso di individui idonei ai Riti di evocazione di potere creativo; la Scuola è nella trafila per attingervi. Non c'è traccia di figura dominante; esiste il Faraone, posto dalla Scuola al governo della comunità nella sua consistenza di individuo in cimento con la materia, con la sua capacità creativa.

Molto improbabile è l'attribuzione alle Piramidi come tomba del faraone; in nessuna piramide è stato rinvenuto sarcofago di umano mummificato . Le piramidi nella diversità saranno state strutture idonee a particolari riti o significative concezioni di correnti energetiche astrali connesse ai rapporti planetari nello spiegamento universale; nel passato secolo sono stati condotti studi ed esperimenti a tale proposito con esiti incerti, difficili da catalogare fra le scoperte scientifiche.

L'Archeologia ha rinvenuto, in luoghi diversi, strutture di imponenti costruzioni adibite a sepolcri di faraoni che al governo della comunità hanno determinato dinastie. Non risultano resti di insediamenti di potentati o di poteri subordinati al governo del Faraone il quale, dall'alto Egitto alle propaggini dall'impero, costituiva il riferimento al potere, all’uomo dotato della Intelligenza coordinatrice della comunità. L'Egitto era una società in cui ciascuno occupava la posizione determinata dalla capacità di operare; nella vita sociale gli individui svolgevano l'operosità conforme alla propria tendenza senza pretese di particolare applicazione; tendenze suggerite dalle individuali capacità, espresse bene o meno bene.
(segue)
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 11:15 pm

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La Scuola è la tutela della comunità; osserva i soggetti che denotano più ampia capacità spirituale, li segue senza arbitri di indirizzo, silente li avvia alla corretta professionalità nell'operare, lasciando nel loro intendere gli individui restii; persegue l'istruzione dei qualificabili nel loro ambito tendenziale ma ignorandoli alla dimostrazione di incapacità nel proseguire l'ascesa. La selezione tesa a fornire la comunità di operatori capaci e responsabili dell'armonico sviluppo collettivo istruisce gli Adepti alla iniziazione nell'acquisizione delle conoscenze cosmogoniche, tecniche e scientifiche, onde usare la materia nei modi più adeguati ad evitare effetti impropri. L'attenta osservazione delle capacità psichiche e spirituali di operare ovviando gli effetti consequenziali nell'uso della materia, ha consentito la formazione degli Operatori che hanno concretizzato le incomprensibili strutture dei reperti rinvenuti dall'archeologia. La capacità del pensiero di operare libero dalle consequenzialità faceva parte della preparazione del Soggetto al distacco dalla materia; compresa la fisicità propria e nel potenziamento esoterico del proprio pensiero per operare le particolari concretizzazioni.
La partecipazione ai riti di evocazione del potere creatore era riservata agli Iniziati i quali conservavano l’istruzione e le modalità del rito, appropriato all'intento, tracciandone i termini con geroglifici personali; onde evitare che individui non adeguati, trafugandone il testo, potessero usarne impropriamente. La Scuola sceglieva fra gli Jerofanti selezionati nella trafila, istruiti con la partecipazione ai riti di evocazione e di potenziamento, il Soggetto idoneo a esercitare autonomamente la funzione di Faraone nel governo della comunità, stabilendone la Dinastia dalla quale estrarre l'erede; il Soggetto idoneo alla istruzione iniziatica a cui affidare la funzione.
L'impegno di istruire gli Iniziati sull'attento uso del pensiero, nel controllo di istinti ed emozioni e nell’iter della fissità, poneva cura a che le conoscenze impartite, di grado in grado, restassero riservate evitando che Elementi non spiritualmente idonei potessero profittarne, con gravi conseguenze per loro stessi e per la comunità. A tale proposito ciascun partecipante tracciava il personale Geroglifico con i termini dell’insegnamento e dell’esperienza ricavata, di modo che un possibile estraneo non potesse farne uso improprio, pericoloso a sé e alla comunità.

La Scuola iniziatica, così rigorosa nei principi e nella condotta, ha originato la Civiltà egiziana di cui si stenta a comprenderne le risorse fondamentali. Le piramidi costituiscono l'enigma delle dalla civiltà egiziana, la più rappresentativa dell'esistenza dell'uomo rapportato all'universo poiché, come appare, nelle sue strutture sono da interpretare cognizioni della meccanica celeste e della meccanica della fisicità. La civiltà Egiziana ha avuto millenni di esistenza in più cicli evolutivi prima di avviarsi al declino, iniziato con il Faraone Ramsete II. Ramsete, iniziato alla scuola di Ermete, partecipe dei riti di evocazioni di particolari potenzialità creative, convinto che Aton la raffigurazione della Potenza Solare fosse il Fattore, l'Assoluto, ha usato la sua autonomia di potere per imporre all'Egitto l'adorazione di Aton, quale potenza assoluta. Assumendo egli il nome di Akenaton “ il preferito da Dio” ha decretato essere Aton il Dio creatore, che egli stesso era l’imperatore dell'Egittoe che la conoscenza delle scienze sacre fosse diritto di tutti gli uomini con la conseguente rimozione dalle sculture monumentali, rappresentazioni di ogni altro simbolo di divinità.
All'arbitrio di Ramsete la Scuola non ha contrapposto reazione poiché la sua esistenza, motivata dal totale controllo dell'arbitrio, avrebbe comportato l'autocancellazione. La Scuola continuerà lungamente nell'impegno di coltivare Spiriti al corretto uso del Pensiero creatore, al sapere, alle conoscenze, alla giusta condotta nella quotidianità. . Alla Scuola continueranno ad affluire eminenti intelletti: Saggi rettori di comunità, Matematici, Filosofi e, non ultimi, i Platone ed i Pitagora. Nella Scuola non esisteva arbitrio, meno ancora avversione all'arbitrio insito nell'animazione che deve essere controllato per gestire correttamente la creatività e la condotta dell’esistere nella materia.
L'insolubile rottura con la Scuola, con i decreti di liberazione dalle credenze, inducono l'insorgere nel popolo dell’incontrollato arbitrio e l'aspirazione all'immortalità, intesa come esistenza perenne da acquisire mediante la mummificazione. E’ stato l'inizio del declino, del tramonto della civiltà Egiziana e il principio delle guerre che dai Re pastori delle comunità limitrofe ad altri conquistatori si sono susseguiti nel disfacimento dell’impero. In sostanza: la Scuola iniziatica costituiva l'agone per educare lo Spirito dell'uomo a differenziarsi dallo strumento fisico e riportarlo alla natura di creatore; l’atto arbitrario del Faraone costituisce l’origine della Personalità, della Gerarchia, del preteso prevalere dell’uno sull’altro uomo.
Nell’avventura umana sulla terra, storicamente e cronologicamente, al declino della civiltà egiziana corrisponde il ciclo di involuzione dei popoli; la fine del fraterno incontro fra individui e comunità; insorgono fra gli uomini la Personalità, l'egoismo, la diffidenza reciproca, le guerre di conquista; la sottomissione di gruppi e comunità, il misconoscimento del prossimo fino all'aberrazione della schiavitù, all'affermazione del potere temporale, al dominio sull'uomo fino a subordinarne la coscienza e l'intendere.

La scuola continuerà nella missione educatrice e, come ogni evento, si dissolve nell’inizio di un nuovo ciclo dell’umanità involuta in declino nell’egocentrismo, nella personalità e nelle guerre di dominio. Ogni espressione del concreto è sviluppo di attività ciclica, origina e ciclicamente segue trasformazioni in evoluzione, progresso, involuzione, evoluzione di ciclo; è il rinnovare della realtà cangiante; cosi che, l’avventura dell’Io nel cimento con il concreto evolve nella ciclicità di incarnazioni, nel divenire in Assoluto.
Dalla realtà apparente dell’evoluzione umana sarebbe lecito congetturare che lo sviluppo evolutivo sia ciclicamente derivato dalle concezioni attuate da Ermete. Sarebbe corretto supporre che il nuovo ciclo di evoluzione delle genti, delle etnie, migrate nell’ambito rivierasco del Mediterraneo abbia avuto origine nell’epoca di Orfeo il quale educato alla scuola di Ermete ne sviluppa i concetti superando i limiti iniziatici del nucleo di individui da selezionare elaborando una dottrina che pone l’uomo, tutti gli uomini, a confronto con il creato onde trovare i motivi del loro Essere: la filosofia dei Greci che ha sollecitato la ricerca razionale ed ha preparato l’umanità all’avvento di Gesù la cui missione era intesa a darne dimostrazionepratica del come operare e del perché.
Dalla concezione di Ermete “Dio motore immobile origine del moto” Orfeo ha individuato nell’Io l’operatore dell’universo e nel creato; ha posto l'uomo, il mezzo usato dall’Io, a meditare le espressioni del creato, rappresentati in Archetipi. La dottrina di Orfeo ha indotto i Greci a razionalizzare il pensiero, all’amore per il sapere, alla filosofia che ha originato la ricerca metodologica, all’avvio della conoscenza del concreto, alla individuazionedel sé, Io soggetto operante nella materia con la quale si confronta alle prese con l’arbitrio, operando creatività.

La mitologia è l’enciclopedia degli archetipi. L’Archetipo significativo del figlio di Dio venuto sulla terra è Ercole che affronta la vita in lotta con le aberrazioni dell’ esistenza nella materia.

- Il leone di Medea: la bellezza della forza truce nell’azione; Ercole lo abbatte e si riveste della pelle; corazza nelle lotte da affrontare.
- L’Idra di Lerna: la bestia dalle cento teste; l’ira, l’invidia, la gelosia, la prevalenza…le minute miserie; il veleno nel quotidiano.
- Diomede: l’odio; l’alimento che nutre i cavalli della personalità, le passioni, le intemperanze.
– Il Drago delle Esperidi: nel giardino della natura, delle dovizie del creato, la nequizia vigila, non ne fa uso ma esclude che altri ne profittino.
- Prometeo, il genio della creatività: liberato dalle catene dei poteri; dagli avvoltoi che gli rodono le viscere.
- Il Centauro: la magnificenza della Personalità, che calpesta ogni cosa, ovunque la portino le zampe della bestia.
- Le paludi di Stinfale: l’immobilità culturale imposta dai poteri; gli uccelli dalle ali ferrate che, nati dalla palude degli egoismi, disseminano la distruzione di ogni indizio di progresso.
- Ippolita, l’Amazzone: la negazione dell’ Esseredonna, tetragona all’amore; il trionfo dell’egoismo femminile.
– Le stalle di Augias: l’eterico, l’inviluppo dell’Io-Spirito che anima l’uomo, in cui residuano gli esiti delle intemperanze umane abbisogna di lindore affinché l’azione risulti autentica.
– Ercole in culla uccide i due serpenti, causa - effetto, che lo avrebbero avvinghiato all’azione.
– Nell’archetipo mancherebbe l’amore che anima lo Spirito; Ercole indossa la camicia di Nesso intrisa del sangue del Centauro e del veleno dell’Idra, che stritolandolo lo induce a tuffarsi nel rogo; le fiamme dell’amore lo portano fra le braccia di Dio.
(segue)


Ultima modifica di Shila il Mer Gen 14, 2009 12:51 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio  Shila Dom Gen 11, 2009 11:18 pm

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L’approdo sulla terra dell'Etnia Bianca sembra possa essere avvenuto in diversi punti dell’emisfero nordico; dal Nord-ovest ( Canada ) al subcontinente Indiano. Le vestigia rinvenite sull'Himalaia e altrove nella vasta area sono indizi dei diversi tentativi di approccio prima di praticare la trasmigrazione. I rinvenimenti inducono all’ipotesi che i gruppi dell' Etnia Bianca, provenienti dallo stesso pianeta, siano variamente approdati dall’Est del continente americano ai limiti dei luoghi occupati dalla Etnia Gialla ponendo basi di traffico spaziale nelle diverse aree (argomentazione logica, poiché sulla luna i Russi, se ci fossero andati, sarebbero approdati in luogo diverso da quello degli Americani; come per l’etnia Rossa approdata in vari punti dai confini del Canada all’Oceania, come rilevato dalle differenti vestigia rinvenute).
Dai diversi punti di approdo le comunità, gruppi e famiglie, si sono inoltrate nelle diverse aree producendosi nelle fertilizzazioni proposte dalle specifiche capacità operative praticabili nelle particolari conformazioni della materia. Le genti di etnia Bianca, provenienti dai diversi luoghi dello stesso pianeta, variamente insediate nel Nord, nel Nord-Ovest, nel Centro, e nell'ovest Asia, dilagando nelle diverse zone si sono espresse in operosità e fertilizzazioni in similare autonomia denotata dalle vestigia preistoriche e storiche, maturando le evoluzioni in conformità ai territori e alle relative vicissitudini geologiche.

I Gruppi approdati nel nord hanno prodotto fertilizzazioni nelle isole e penisole dal limite del continente Americano a quello che delimita il continente Europeo nelle comunità ormai storiche, dalla Groenlandia alla Scandinavia, alle isole Britanniche in cui le comunità sono evolute in Gaelica, Celtica, Druidica derivate da una cultura a cui attribuire lo spiegamento del complesso di "Stonehenge"( la struttura di poderosi monoliti correlata ai moti astrali che campeggia nel sud del Regno unito).
L'astrodromo di "Bal el Abek" (nel Libano) ed altri, non precisati da rinvenimenti, potrebbero essere gli approdi dei gruppi che hanno popolato la terra dal limite Siberiano all'Est Europa all'ovest Asia. In quelle località va attribuito l’evento del leggendario diluvio universale che ha rigenerato le varie comunità bianche. Di tale rigenerazione le vestigia più significative, per le monumentalità delle sculture e le minute concretizzazioni rinvenute, è da supporre sia la civiltà Assiro Babilonese, sopravvissuta molti secoli prima di svilire la teosofia originaria nel politeismo con l'adorazione del dio Baal; civiltà degenerata nell'adozione di divinità succedanee prima di smarrire se stessa nella dispersione fra fatiche, albagie e suggestioni materiali. I resti monumentali che hanno superato la devastazione dei millenni stanno a indicare la cultura teosofica, scientifica e tecnica degli esseri approdati nell'area, confusi nelle leggende.

Abramo, nato a Ur nell’area babilonese, ha dedotto dalla leggenda l’origine dell’universo e la nascita dell’uomo descritti nella Bibbia. Concezioni bibliche danno origine all'Ebraismo, la dottrina che riporta l'umanità al Dio-Uno originatore del creato. L'Ebraismo presenta Dio con modalità fideistiche, suggerite da leggende, reminiscenze e reincarnazioni; un Dio creatore volubile; compiaciuto e compiacente, pronto a dispensare distruzioni e catastrofi, riconoscimenti, compensi e castighi, suggerito dalla vita contingente; in radicale contrapposizione con il Dio padre di Gesù.

Tutte le dottrine fideistiche, annunciate o enunciate, subiscono nel tempo modificazioni suggerite dalle condizioni ambientali e sociali e imposizioni di credenza dettate dagli interessi del potere: ogni norma catalogata nella Dottrina diviene volontà divina, indipendente dalla logica umana. Tante sono le verità da scoprire e da interpretare dal testo biblico: il “fiat lux” corrisponde al fenomeno del "Buco nero" ipotizzato e spiegato oltre 4000 anni dopo; la verità del diluvio è stata documentata dalle esumazioni archeologiche praticate nel xx° secolo; le ricerche astronomiche continuano a fare luce fornendo cognizioni dalle evoluzioni planetarie; la scienza via, via svela i misteri che studiosi del testo astrale tentano di interpretare; la ricerca spaziale profonde impegno nello studio di miti e leggende per rinvenire elementi utili alla sua missione.
E’ arduo, più che arbitrario, ipotizzare la cronaca delle origini e di evoluzione degli Assiri, dei Sumeri, degli Accadi, degli Ittiti che si sono espressi nelle civiltà ai limiti dell’impero Egiziano. Noè sarebbe il Patriarca che la Bibbia ha citato quale superstite del castigo degli uomini, invisi a dio sommersi dal diluvio; dalla Bibbia Noè è il genitore di Sem, Cam e Jafet, considerati i progenitori delle stirpi che dal diluvio ricostituiscono l’umanità. I Semiti e i Camiti sarebbero le stirpi che hanno popolatola terra dall’Europa al Medio oriente, al nord dell’Africa; le comunità migrate dalla terra di mezzo, dalla Mesopotamia, hanno dato luogo a molteplici gruppi di civiltà urbane in cui il volgo, disperso fra i garbugli materiali, è degradato nelle adorazioni politeistiche consoni al comune intendere del legame con la divinità.

Gli Indoeuropei sarebbero la stirpe di Jafet dilagata verso l‘Est; le comunità stanziate nei territori del fiume Indo e del fiume Gange; dall'Himalaia ai limiti delle terre occupate dalla razza Gialla fino all'oceano pacifico. Le reminiscenze dell'originaria cultura teosofica similare alla concezione di Abramo hanno indotto gli Indoeuropei a raffigurare l'operatore del creato nella potenza triplice del divino nella Trimurti: Brahama, Vishnu e Shiva : Dio creatore, animatore e ordinatore; negli atti della manifestazione. Dalla Trimurti, la dottrina elaborata nei Testi Veda, in cui è contenuta la concezione dell'universo Krishna è il fattore del creato espresso nella rappresentazione di Brama, l’elargitore di animazione; Shiva, l'ordinatore della creazione, il rinnovatore nel creato, basato sulla comunità distinta in caste che si rinnova con le reincarnazioni; Vishnù, l'amore a sostegno della creazione. La concezione dei Veda, identificando nell'uomo l’Io, la Scintilla animata di dio, tende ad educarlo, a trovare il suo Essere operatore nella creazione. Nella dottrina Brahaminica l'Io, parte di Dio, è dio stesso; per liberare l'Io disperso nei garbugli dell'essere-fisico e guadagnarlo alla potenza di creatore sono necessari esercitazioni appropriate allo stato culturale in cui si trova, suggerendo le pratiche Yoga. Ciascun uomo presenta caratterizzazioni individuali derivate dalla propria evoluzione nella materia che si esprime nelle forme di vita: l’uomo dal carattere statico, l’uomo dinamico, l’uomo tendente alla filosofia, l’uomo tendente alla scienza, l’uomo tendente alla teosofia.

Per ogni carattere o tendenza il brahmanesimo ha elaborato il metodo per astrarsi dalla materia e inoltrarsi nel cosmo alla ricerca della propria identità divina: l’addestramento Yoga, congiunzione - legame. Le pratiche Hata yoga, Karma yoga, Bacti yoga, Raja yoga, Gnani yoga consistono in specifici esercizi di applicazione fisica, mentale, spirituale; sono gli approfondimenti culturali e comportamentali atti a far riemergere nell’uomo il sapere: la teosofia, la filosofia e la conoscenza cosmica dell’Io creatore. In sostanza, ritrovare l’Io nell’atmosfera del Verbo, della vibrazione sonora: la vibrazione di Aoum (corrispondente allo “I am”, io sono, dell’idioma inglese), la vibrazione canora emessa nei Mantra, ne sono gli ingredienti di evocazione ed invocazione. Le nenie, i suoni modulati, emessi in conformità agli esercizi, sono il valido ausilio di vibrazione per porre in sintonia le vibrazioni proprie, del fisico, alle vibrazioni ambientali; la costituzione dell’aurea potenziale di creatività. Il metodo di addestramento del bramanesimo, condotto con assoluta dedizione, risulta particolarmente efficace per acquisire il distacco dello Spirito dalla materia. Infatti il Santone indiano raggiunge uno stato di potenzialità che consente vivere la condizione umana con la padronanza della materia, si che nella fisicità dispone di quanto occorre alle esigenze personali, con poca o nessuna cura delle occorrenze sociali, delle comunità alle prese con la natura, con credenze e divinità irrazionali più che improbabili.

(2) La pratica dei suoni modulati che rendono coesa la comunità Islamica nell'invocazione di Allah; i Canti Gregoriani che tendono a raggiungere l'unisono nella comunità orante nel rito sacrificale della messa, atto ad accomunarla nell’invocazione di Dio, hanno la derivazione dai Mantra adottati nei riti braminici.

(segue)
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Messaggio  Shila Mer Gen 14, 2009 1:03 pm

(continuo)
LE GENTI SULLA TERRA


L’umanità, le etnie migrate sulla terra nel tempo di milioni di anni, hanno praticato migrazioni e mescolamenti di individui e di comunità affrontando e subendo sconvolgimenti e riordinamenti del pianeta esercitando, di tempo in tempo, da occasioni e necessità, le creatività suggerite o imposte dagli eventi. Gli Io, animatori dello strumento uomo, impegnati nel cimento con il concreto, tendono a ritrovarsi nella sfera del Creatore; le impensabili traversie li inducono nelle esperienze sull’uso della materia, da vivere e da maturare; gli uomini migrano nell’universo con il preciso intento dello Spirito che li muove. L’avventura degli individui nelle esperienze diverse sui vari astri, hanno costituito etnie che, maturate nel progresso specifico, perseguono lo scopo su altri pianeti con nuovo impegno ed esperienze diverse. Nell’avventura i popoli sono stati coinvolti nei cicli di evoluzione del nuovo pianeta: gli Io, che nel perseguire conoscenza nel cimento con il concreto attraversano cicli individuali per maturare o per proporre l’esperienza vissuta in ausilio alle genti coinvolte, vi si reincarnano conformando la propria esistenza alle contingenze delle condizioni ambientali. Le diverse Etnie approdate sulla terra, migrando e mescolandosi, hanno vissuto ciclici aggruppamenti e raggruppamenti di genti e Civiltà in cui ciascuna ha apportato la particolare esperienza. Le Genti approdate nel bacino Mediterraneo, limite dei continenti Europa, Asia e Africa, fra isole e penisole, hanno trovato l’ambiente per accomunarsi in Gruppi e Civiltà autonome da Poteri e sottomissioni arbitrarie, a cui sottrarsi con il semplice uso di un legno-imbarcazione: gli Achei, i popoli Ionici, gli Eoli, i Dori, i Cretesi, i Micenei, gli Elleni. I popoli nei quali Orfeo, profittando della condizione di individuale indipendenza, ha proposto l’Orfismo, la dottrina che cancellando ogni arbitraria proposizione di divinità incita ciascun uomo a individuarla nelle espressioni della natura rappresentate da Archetipi che contengono positività e negatività proprie de valutare e da discriminare per individuarvi le carenze proprie da colmare, onde acquisire l’essenza del proprio Essere; per trovare in se stesso l’Essenza divina; per incitare l’uomo al ragionamento, all’acquisizione del sapere, del perché fisico ed extrafisico dell’esistenza del creato e della vita che evolve nel creato; dei perchè fisici e metafisici che, ad iniziare da Talete, la ricerca filosofica e sperimentale persegue; dei perché dello stato dell’uomo, limitato e inabilitato, che Gesù ha spiegato e dimostrato.

Gli Io sono i creatori; nel creato è l’esistenza; l’esistenza è nel Fattore, contenitore dell’universo: l’Inconcepibile, il Grande Spirito, il Tao, Krishna, il Padre, Allah è Dio. Significative sono le raffigurazioni del Fattore nelle Etnie approdate da diversi pianeti che concordano nella concezione unitaria, anche se variamente espressa. Dal raffronto con la concezione di Ermete manca lo Jerofante, la Scuola che vigila sulla comunità, argina la personalità, supporta gli spiriti meno ingabugliati nella materia e li segue fino ad assurgerli alla realizzazione dell’Io creatore di civiltà, delle dovizie in cui l’uomo ha dignità di esistenza. Nel raffronto con l’Orfismo il “conosci te stesso” è indirizzato a tutto il consesso umano; la dottrina della cultura Veda, pur essendo disponibile agli elitari,lascia la concezione di evoluzione umana alla capacità di intendere del Volgo che degrada nel feticismo, misconoscendo che in ogni uomo lo Spirito abbisogna di ausilio per ritrovare se stesso; dell’ausilio degli spiriti più evoluti che si prodigano con l’esempio, l’istruzione e il sacrificio. La dottrina di Gesù non ha esempi o raffronti; la legge è cosmica. Ad ogni idea posta in atto corrisponde un effetto, è ineluttabile dover badare agli esiti consequenziali che, ingarbugliando lo Spirito lo coinvolgono nell’iter della materia; fai agli altri, con amore e dedizione, quello che vorresti fosse fatto a te. L’insegnamento di Gesù è di semplicità estrema. Maometto è l’autentico seguace di Gesù. Il primo dettato di Maometto: Gesù è il soffio di Allah. Gli Io, che dall’animazione hanno inteso esprimere il loro Essere in creatività, hanno originato il concreto universo; gli Io-Entità, che nell’universo hanno inteso cimentarsi con il concreto, vi hanno introdotto la natura organica; si sono avventurati nei cicli di involuzione-evoluzione; percorsi dell’ esistenza nel Creatore del quale sono parte, verso cui tendono nel divenire. Su ogni astro che attraversa lo stato in cui è compatibile l’uso degli atomi per instaurarvi vita organica, le Entità, nella cui natura è la creatività, si adoperano nella composizione degli elementi della natura biologica originando specifici cicli di evoluzione di ciascun elemento creato fra i quali è l’uomo, lo strumento composto dallo Spirito per un più agevole esercizio della creatività; un elemento che attraversa cicli di evoluzione propri alla “disponibilità” del Soggetto che lo ha concepito. (cicli di reincarnazione). La Etnia rappresenta l’insieme degli Spiriti che nella configurazione - uomo popolano l’astro esercitandovi creatività. Su ciascun astro si sviluppano cicli concatenati e susseguenti, di origine e di mutazione come per il pianeta Marte dove il rinvenimento di acqua ibernata indica il passaggio del ciclo dallo stato di abitabilità organica in altro stato, o di completamento di ciclo con la implosione: il Buco nero.

Le Intelligenze nell’uomo che esercitano creatività esistenziale nel concreto di un pianeta attraversano individuali cicli di involuzione - evoluzione nella materia; cicli di involuzione in cui arrivano ad identificarvisi, e cicli di evoluzione nel riacquisire la consapevolezza del proprio essere e del corretto operare; la coscienza di essere tutti uguali: emissione del Fattore Uno. Le genti approdate sulla terra, nella presentazione dei prodotti della natura al seguito, dimostrano di avere attraversato sul pianeta di origine il travaglio dei cicli di evoluzione, individuali e collettivi, prima di costituirsi in etnia coesa e omogenea nella cultura e nella espressione di credenza spirituale; il ciclo continua nel nuovo pianeta, nuovi cicli vi si concatenano. I popoli che abitano la terra devono amalgamarsi nell’identità di umanità terrena. L’interruzione del rapporto con la cultura di origine che ha indotto le diverse Etnie a usare delle proprie risorse per la sopravvivenza, è uno dei cicli nei quali le opere praticate hanno costituito i miti e leggende che infiorano la preistoria delle singole comunità, resa oscura dal tempo e dall’evoluzione geologica del pianeta; ha inizio il nuovo ciclo di coesione delle comunità. Congetture di involuzione possono essere ipotizzate dalla cessazione dei rapporti di convivenza umana basati sulla comunicazione a mezzo di emissione di pensiero che l’insorgere della personalità e della sfiducia ha trasformato nella necessità di documentare il pensiero attraverso l’uso di tavolette d’argilla, papiri e altri mezzi; la migrazione sul pianeta di individui e di comunità accolta col piacere di ospitalità si è trasformata in contrasti di egoismo e lotte di prevalenza; trapasso di ciclo avvenuto nell’epoca del Faraone Ramsete nella civiltà egiziana. Il ciclo che evolve dalla mistificazione dell’Essere alle lotte fra individui, comunità e etnie per il riemergere dell’Io al reciproco riconoscimento di uguaglianza fra tutti gli individui, dell’umanità Una, coesa da uguale cultura e credenza, il ciclo che pur cancellando l’Io, l’ “ecco l’uomo” della concezione romana, lo riporterà attraverso immani travagli al chiaro del suo Essere nella umanità una che popola la terra. Le lotte che fra egemonie e poteri hanno mortificato l’uomo nei secoli bui costituiscono l’involuzione che deve evolvere alla evoluzione, al riemergere dello individuo, dell’Io soggetto, rispettoso di ogni altro Io della comunità. Il travaglio dei popoli dell’Europa per unirsi in comunità sotto la stessa bandiera, le genti che migrando si sono incontrate sul continente americano, costituendo amalgama di individui e comunità di diverse etnie, di diverse credenze, coesa da reciproco riconoscimento e comuni ideali indicano l’ineluttabile percorso dell’umanità.

I cicli evolvono; l’universo è in divenire nel Creatore. Conoscere. E’l’assillo dell’uomo! Da quanto appare dalla preistoria il ciclo di involuzione dell’umanità inizia da Ramsete. E’ l’avvio all’involuzione che si esplica nella mistificazione dell’Essere, nelle lotte fra individui, fra comunità e etnie; l’epoca della flessione del ciclo di esistenza della umanità terrena. (dal positivo al negativo al positivo) Nell’involuzione, l’umanità, alimentata dall’essenza vitale promanata dal Creatore, è sostenuta da Spiriti che vi si incarnano per guidarla nel superare i disagi dei sommovimenti endogeni della terra, e dalla ciclicità dell’esistenza. Nel particolare stato è l’ ordine dettato da egoismi e prevalenze individuali che si manifesta in gerarchie, poteri, teosofie, filosofie e ricerche scientifiche. Spiriti che hanno in essenza l’impegno di alimento e sostegno verso il creato, tornano fra gli umani a guidarli nella loro dispersione fra le esigenze dell’essere in materia; e condurli nella coesione di comunità e civiltà: verso il progresso. E’ il tempo dei Patriarchi, dei Profeti che si prodigano con la parola e l’esempio a ripristinare l’eguaglianza fra gli uomini; il tempo dei conduttori di comunità, di uomini che nei frangenti restano coinvolti nelle contingenze, devono districarsi fra le degradazioni materiali, le faide e gli egoismi. E’ il semiciclo di involuzione, del declino della civiltà Egiziana e della civiltà Babilonese, l’epoca in cui l’Orfismo incita l’uomo greco a ritrovare il proprio Io; in cui origina la ricerca, l’indagine per conoscere la meccanica della creazione e sapere chi sono gli operatori nel creato; l’epoca dell’avvento di Gesù che spiega pedissequamente ogni cosa del creato e del corretto comportamento dell’Io nel creato. (Ben presto l’egoismo teosofico fa strame degli insegnamenti di Gesù e dei filosofi greci; fra i seguaci di Cristo, i profittatori degli effetti spirituali e sociali, insediandosi quali ‘preferiti di Dio’ - portatori del Verbo-; usano dei suoi passi per farne strumento dialettico; scindono la comunità cristiana, si dividono in chiese, esercitano potere arbitrario) Plutarco, intuendo il ritorno di Spiriti che intendono apportare il frutto dell’esperienza maturata nelle comunità umane, tenta di raffrontarli riportandone l’operato: le “Vite Parallele”. ( un esempio è i raffronto fra Federico di Svevia e Napoleone Bonaparte) Federico II ha guerreggiato in Europa, in medio oriente; incoronato dal Papa Imperatore in nome della ‘volontà di Dio’; anelando recepire quale è l’Entità promanatrice della “volontà”, raduna gli Eccellenti indagatori del sapere: Israeliti, Musulmani, i cultori della dottrina Orfica, della concezione Romana, gli studiosi dei moniti di Gesù; tutti i maestri del pensiero filosofico e teosofico; vi si è posto quale umile allievo che ama apprendere dal sapere i misteri del creato; a Melfi ha promulgato il codice delle leggi. ( Akenaton Faraone ignora la Scuola degli Jerofanti per esibire la sua personalità; Federico Imperatore si appella ai sapienti per conoscere l’occulto che determina la sua esistenza).E’ il Nadir, il punto di svolta dell’umanità verso l’evoluzione; è l’epoca in cui si cancella la concezione dell’universo Tolemaico, il tempo in cui i Copernico e i Galileo riavviano la ricerca scientifica dei greci obliata dai Poteri medioevali che porterà a svelare i misteri della creazione; misteri che di volta in volta, gli Einstein, i Planck, i Fisici, i Biologi rendono palesi.

Nei frangenti del riemergere dell’Uomo , dell’Io attore del creato e nel creato, la filosofia affrontando il tema, con l’Illuminismo, ha dettato i termini dei valori dell’uomo operatore. Attore la rivoluzione francese; Napoleone, guerreggiando ha sconvolto i Poteri dominanti per affermare i principi di Libertà- Uguaglianza- Fratellanzadegli uomini. Napoleone ha posto sul suo capo la corona di imperatore strappata dalle mani del sedicente detentore del potere divino; ha dettato codici di giustizia, ha potenziato le scienze, i valori delle arti, ha istituito il raduno dei cultori e studiosi che hanno accolto con ammirazione le sue conferenze. (Federico di Svevia – Napoleone Bonaparte - Vite parallele) Le lotte dei Geni, degli Eroi, per il riconoscimento dell’uomo procede a seguire dal congresso di Vienna che i Talleyrand fra contrasti confutazioni e guerre continuano a promulgare. L’umanità evolve verso il riemergere dell’individuo, dell’Io soggetto rispettoso di ogni altro Io; verso l’incontro e il riconoscersi dei popoli uguali abitatori del pianeta, verso il compattare delle dottrine nella concezione del creatore Uno. E’ il travaglio dei popoli dell’ Europa, per unirsi in comunità sotto la stessa bandiera; sono le traversie delle genti che migrando si sono incontrate sul continente americano, costituendo amalgama di individui e comunità di diverse etnie, di diverse credenze, coese da reciproco riconoscimento e comuni ideali; sono gli indici dell’ineluttabile percorso evolutivo che segue l’umanità. Il tempo è nel divenire, nell’evoluzione planetaria, nel Cosmo. L’Io, presente nell’atomo, presente nell’inviluppo- uomo rosso, nero, giallo o bianco, è il soggetto operatore del creato, che persegue la comunione cosmica.
(segue)
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Messaggio  Shila Mer Gen 14, 2009 1:06 pm

(continuo)
DALLA LETTERATURA


Il ricercatore francese, Edmondo Schurè, maturati studi filosofici, teosofici e indagini fra retaggi, miti e leggende, ha intrapreso il viaggio nei luoghi degli eventi più significativi dei percorsi dell’umanità, allo scopo rinvenire i simboli dello Spirito, del Verbo, onde meditare l’Essenza di verità che anima il mondo. Viaggiando dall’Egitto alla Grecia, alla Palestina, ha cercato l’Anima dell’umanità.
In Egitto, fra piramidi e reperti, ha rinvenuto il senso delle concezioni di Ermete, le vestigia del percorso niziatico della Scuola delle intelligenze che hanno prodotto le monumentalità della civiltà egiziana. Il percorso di spiritualizzazione psicofisica, contenuto nella piramide di Cheope, nella previsione che nel profetato declino della civiltà possibili invasori potessero utilizzarlo e l’acquisizione dell’affinamento psicofisico improprio per un non iniziato sarebbe stata nefasta per le comunità, è stato rielaborato e ripristinato a Menfi. Meditando nell’ambiente fra resti Schurè ha compreso l’idea dell’Eterno concepita da Ermete, il senso dell’immutabile che si esprime nei millenni e nelle civiltà.

In Grecia, ha penetrato la dottrina di Orfeo: la concezione dei miti di Apollo, di Dionisio, il Fattore e la manifestazione; l’avventura dello Spirito nel cimento con il concreto creato. A Delfi va nel tempio di Apollo dove gli uomini, tutti gli uomini adorano il fattore della creazione: ‘conosci Te stesso’; il monito impresso sul frontale del tempio. (Apollo personifica il Verbo, l’essenza cosmica. La Pizia , l’oracolo di verità) Medita in Eleusi sui Misteri Eleusini, il Mito riassunto nel senso umano e nel senso divino; per le folle e per gli iniziati; sui riti celebrati dagli Iniziati nel peribolo del santuario, (i riti per il popolo erano parimente celebrati nell’ambito esterno) che evocano la sorgente delle cose del mondo, dei cieli e dei tempi; sulla celebrazione dello spirito vivente nell’Uomo perfetto figlio della Luce increata: sugli Dei Dionisio e Demetra che si fondono nella Vita una e completa che genera la natura ( Persefone) intelligente e docile la quale, dimentica, cede alle suggestioni di Eros, e Plutone che la trafuga nel buio degli inferi; su Demetra che discolpa la figlia assumendo alla sua inadeguata educazione la colpa di cedere alla tentazione (non attribuire ad altri la colpa delle tue inadempienze); sugli Dei a plorare il ritorno dagli inferi di Persefone; sulla natura che si rigenera nei cicli del giorno-notte, primavera-inverno; nascita e rinascita, dell’esistenza nel e con l’universo.

In Olimpia Ercole, il figlio di Dio, lo Spirito alle prese con gli intrighi dell’animazione; l’Io che si batte per uscirne vincitore; l’Io vittorioso fra le braccia di Dio; la folla festante che ne celebra l’apoteosi In Terra santa a rinvenire vestigia dell’epopea di Gesù, l’origine dell’era moderna: l’intreccio fra Ebraismo, Cristianesimo e Islamismo. Nell’area di Gerusalemme (un dedalo di vie, di bazar, di posterie, un marasma di genti variopinte accovacciate per terra, risorte dalle invasioni, dalle guerre, dagli incendi; dalle secolari devastazioni) cerca la sintesi: il Calvario dell’umanità in lotta di sopravvivenza dell’essenza dell’anima umana. Trova una piazza circondata da chiese e conventi in cui è l’accesso al Santo Sepolcro; sull’antica facciata di una chiesa bizantina dall’aspetto di fortezza l’ingenuo medievale di raffigurare Cristo in un nimbo crocifero. All’ingresso si penetra in un vestibolo, corpo di guardia degli emissari di un Sultano a protezione del santo sepolcro delle Chiese cristiane che si contenderebbero a mano armata il possesso del santuario. Seguono la confusione di portici e cappelle; cupe caverne piene di ceri, erranti abiti sacerdotali, litanie e fruscio di ombre umane in febbrile fervore; infine, sotto l’alta rotonda, la cappella del Santo sepolcro.
Delusione! Si pensa un profondo sepolcro nella roccia, i simboli dei vangeli, della resurrezione dell’anima dell’umanità e si trova un padiglione slanciato e gigantesco, un monolite separato dal contesto di roccia, in un quadrilatero involucro di marmo sormontato da una specie di corona, quasi ricoperto di lampade d’argento al centro della cupola. Un effetto opposto all’aspirazione della fede: il senso di una grandezza strana, barbara e sontuosa al tempo stesso.

Il Santo Sepolcro sembra una gigantesca urna, dove la pietà dei popoli cristiani abbia chiuso la meravigliosa tomba e la nasconde. Le sentinelle turche vegliano sulla pianura, l’angolo sud-est di Gerusalemme, una fortezza, il peribolo del tempio di Salomone, il santuario di Israele da cui origina la Cristianità e l’Islam; vi sorge la Moschea di Omar sormontata da una mezzaluna d’oro; una elegante meraviglia; un palazzo di Aladino, sorto per magia dalle rovine, che ispira ad una maestosa serenità: il tempio di Allah, che scintilla al sole con riflessi di turchese e di smeraldo, poeticamente definito “l’Harem-es-sceic” - il cuore di Gerusalemme-. La Moschea di Omar, un monumento commemorativo. (il culto si celebra nella vicina Moschea di El- Aksà) Il monte Moira, il luogo dove gli Ibrim o Ebrei, le disperse tribù nomadi, cercavano il legame con il creatore, consacrato al Dio supremo. La visione va ai tempi, al percorso dell’umanità! Non pseudo riti di evocazione, ma l’avventura dell’uomo sollecita lo spirito del pellegrino: da Iside- Osiride-Horo a Dionisio-Demetra-Persefone a Gesù figlio di Dio.

Viene alla mente il travaglio nel tempo! Gesù, a 12 anni ammaestra i Sacerdoti del tempio; attraversa il tempo insegnando e facendo miracoli; affronta i Farisei che tentano di deriderlo e provocarlo: “di questo tempio cosa ne farai?” e Lui, alzando un dito, “in tre giorni io posso distruggerlo e ricostruirlo”; li disperde qualificandoli ipocriti, razza di vipere. Donde venivano a Gesù di Nazaret la missione e la potenza? Omar, il compagno di Maometto, non è arrivato a Gerusalemme ispirato da sentimenti ostili al Cristo ma animato da devozione verso Aiscià (Gesù) e rispetto del luogo santo. Sul vasto spiazzo, i ruderi del tempio di Salomone, dei tempi romani, abbandonati al degrado e alla sporcizia, Omar, l’eroe di Maometto, fattovi pulizia, ha costruito la Moschea, il tempio a gloria di Dio “Allah Akbar”! Il Corano abbonda di omaggio di Maometto a Gesù: < o voi che avete ricevuto le Scritture, non dite di Dio che la verità: Gesù è il figlio di Maria, l’Inviato di Dio, il suo verbo; Dio lo ha fatto discendere da Maria, Egli è il suo soffio> <credete in Dio, Egli è Uno, gloria a Lui ! Tutto ciò che è in cielo e sulla terra gli appartiene>. (Corano, VI, 169 ).

Edmondo Schurè, curioso dell’occulto, cultore delle tradizioni della vita, a metà del XIX° secolo, epoca reduce e precedente le tempeste che, rimestando e cimentando, continuano a sconvolgere l’umanità, ha compiuto il viaggio nei luoghi indicati dagli studi quali culla della civiltà; dotato di particolare sensitività ha rivissuto, nello spirito e nell’intelletto, le avventure umane e spirituali, le traversie dell’uomo che nel susseguire delle civiltà è alla ricerca dal suo Io, creatore e al tempo stesso subordinato della creatività.
L’avventura di Schurè è ammirevole e istruttiva, anche perché operata in precedenza alla moderna ricerca scientifica che continua a svelare i misteri della materia di cui ne ha l’intuizione, ed è profetica dei contrasti sociali, delle guerre, e dell’acuire delle confutazioni etniche e delle mistificate competizioni teosofiche proprie dell’umanità che segue l’evoluzione verso la comunione di tutti gli esseri che popolano la terra. Il ciclo di conformazione del pianeta continua l’evoluzione nell’ambientazione energetica delle radiazioni cosmiche, con gli sconvolgimenti endogeni che coinvolgono uomini e comunità. (E. Schurè “Santuari D’Oriente” Edizione Laterza 1927)
(segue)
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Messaggio  Shila Mer Gen 14, 2009 1:30 pm

(continuo)
CONSIDERAZIONI


Conoscere. E’ l’assillo dell’uomo!
La disamina sulle Grandi Religioni, sui Miti e le Leggende, al raffronto con la realtà, con l’esistenza universale e alle interpretazioni dei reperti archeologici, oltre le evoluzioni degli eventi endogeni e meteorici del pianeta terra operata alla luce della ricerca Scientifica, è stata condotta con logica critica sulla consequenzialità dei possibili eventi nel concreto dell’universo. Nelle leggende non sono annoverati Profeti, Santi o Divinità che abbiano rivelato una “qualcosa” della creazione, solo enunciazioni di ipotetiche divinità. Unica rivelazione è stata fatta da Gesù: “in Principio era il Verbo” riportata da Giovanni l’evangelista.

Indirizzandosi al Principio Gesù ha detto: “Io sono perché Tu sei oh Padre”; significando che nel creato gli operatori sono gli l’Io emissioni del Padre; con l’espressione “date alla materia quel che è della materia date Dio quello che è di Dio” Gesù ha indicato la differenziazione fra la materia in cui gli operatori districano gli esiti del loro creare nel divenire verso il Padre senza altri bisogni oltre l’animazione in perenne elargizione, che nel concreto dell’universo gli operatori sono gli Io, verso i quali sarebbe indirizzata la sua opera. L’avvento era dedicato all’uomo, allo Spirito che anima l’uomo intricato nell’individuale cimento con il concreto.

Del concreto; L’evangelista Matteo ha scritto “non vi sono misteri tutto sarà svelato”. Gesù non è il Principio, non è Dio bensì emissione di Dio. ( Maometto dirà: Gesù è il soffio di Dio). L’avvento di Gesù si verifica nell’epoca della massima involuzione del ciclo di esistenza della umanità terrena: le guerre devastano le comunità, i poteri si lottano e si distruggono; nelle comunità le prevalenze egoistiche raggiungono il limite del sacrificio dell’individuo schiavo da mercanteggiare come animale di macelleria. Il ciclo evolve; nel susseguire di cicli lo Spirito,che anima l’uomo lo riporta alla essenza dalla quale lo ha conformato. E’ il corso del ciclo verso la rinascita; è l’avvio alla ricerca metodica, l’avvio all’avvento dello Spirito Integro, della sapienza cosmica; l'inizio del rivelare a spiegare e dimostrare; la “via” per uscire da ciò che appare misterioso, dai garbugli della materia in cui lo Spirito è smarrito; l’uso del pensiero, la ricerca razionale. Nell’orfismo i prodromi; i cultori del pensiero rivolgono l’attenzione al cielo, alla terra per sapere per conoscere: Io chi sono? L’ambiente cos’è?

Dall’”assunto” giovanneo la ricerca sulla fisicità. La scienza liberatasi dai tabù teosofici che indicano in Dio il volubile operatore di ogni cosa, nell’ultimo secolo è pervenuta alla dimostrazione che l’operatore del concreto è l’Io-Spirito; continua a svelare i misteri dei garbugli consequenziali che condizionano l’esistenza e la creatività dell’Io. (gli Einstein, i Planck, i Biologi, i Chimici, i Matematici impegnati a dare certezza alla ricerca teorica) Gli operatori del concreto materia e nella materia sono gli “Io”; ovunque nell’universo si determinano possibilità di “vita” vegetale e animale, gli Operatori sono Entità singole le quali esercitano la peculiarità creativa del loro Essere.

Il concreto è il Verbo in atto. Verbo-vibrazione-ciclo; ogni atto di concretizzazione è costituito nello specifico ciclo. Che i cicli si svolgano nella determinazione di una forma o specie diversa su uno o più astri sarà sempre compimento di ciclo Le concretizzazioni operate dagli Io in materia (atomi) trovano il compimento dei cicli astrali, le concretizzazioni operate dalle Entità singole svolgono cicli concatenati in singolarità di origine e compimento. Le concretizzazioni delle forme di vita operate dalle Entità singole sviluppano cicli nelle ambientazioni materiali, anche se queste suggeriscono il trasferimento su altro astro avanti che il ciclo del pianetasi compia.

E’ ciò che avviene al collasso di un astro (il Buco nero) o al determinarsi delle condizioni di accettabilità di vita su altro astro (esplorazione a mezzo degli UFO) L’Io che esercita l’arbitrio di cimentarsi con il concreto, calandosi nella materia di cui è costituito l’astro prescelto onde praticare le concretizzazioni del pensiero, si inoltra nella ciclicità: cicli di esistenza in materia dell’Entità, cicli di esistenza materiale del prodotto pensato. Altre Entità, nella stessa condizione in materia, intervengono a loro arbitrio modificando con esiti consequenziali indeterminabili i prodotti concretizzati (sono praticabili interventi di creatività o di influenza di Entità da altro stato: dallo stato in eterico – gli Spiriti che si esprimono attraverso la medianità - o dallo stato Vibrazionale – le Entità mai incarnate - Angeli Arcangeli eccetera).
Si determina l’intrico delle consequenzialità che rende incomprensibile la realtà contingente, determinata dagli Io in materia (in atomo), dalle Entità in cimento nel concreto, da altri Io, e delle Energie esitate nell’influire: un garbuglio inestricabile dalla mente umana. L’opera creativa dell’Io singolo è esercitata nel concreto, qualunque sia l’astro compatibile, per cui i cicli possono compiersi su uno o più astri (migrazione di individui e di prodotti vegetali e animali nei diversi pianeti a mezzo degli UFO); i cicli concatenati sono indipendenti dalle evoluzioni astrali se non nella compatibilità di vita esplorata opportunamente.

Le Etnie migrate sul pianeta terra vi sono approdate con i prodotti originati altrove e con la cultura scientifica e teosofica maturate sull’astro di provenienza. Cicli esistenziali degli uomini si svolgono nell’interno dell’etnia; altri cicli si concatenano nel mescolarsi delle etnie; cicli di rinnovo della natura vegetale, di estinzione di rinascita di specie animali; cicli di reincarnazione di Spiriti in cimento con la materia… fino ai cicli di evoluzione dell’umanità tutta. E’ questo il ciclo, l’epoca dell’unione degli uomini della terra?

Le civiltà Egiziana, dei Veda, dei Sumeri, delle Genti che convergevano nelle terre Mediterranee, iniziano il declino dal misconoscimento dell’individuo quale Soggetto nella comunità con l’insorgere della Personalità, dell’egoismo, dei contrasti, delle guerre di prevalenza e di invasione, dalla necessità di accertare le volontà attraverso scrittura concreta su “tavolette” di argilla, papiro o altro: l’involuzione del ciclo.
Gesù è venuto a ripristinare l’ordine fra gli uomini, a proclamare l’individuo quale Soggetto nell’umanità; Pilato dirà di Gesù: “ ecco l’Uomo”, l'orfismo sosterrà “Conosci te stesso”. L’uomo deve trovare in Sé l’Io animatore divino. Per emergere dall’involuzione allo splendore della consapevolezza, alla conoscenza del corretto uso dell’arbitrio nel confronto con il creato l’umanità “deve” riequilibrare gli arbitri; le prevalenze praticate nell’abuso degli arbitri che la hanno indotta nella involuzione. E’ la Legge di causa-effetto, la legge della causalità che evita il caos. Nel Cosmo nulla si toglie e nulla si aggiunge; per l’animazione elargita dall’Indefinibile; tutto è modificabile: Il tutto è nel Cosmo.

Per riacquisire agli Io la potenzialità di Jerofante la capacità dello Spirito dell’uomo di usare della creatività per conformare la materia nelle monumentalità Inca, Maja, Egizie, Stonehenge, Assire; nella misura suggerita dalla telematica che non consente misconoscenze, errori e omissioni. Nell’umanità, le conseguenze della assunzione di personalità prevaricatrice, le causalità aberranti che hanno indotto l’uomo alla disconoscenza dello Spirito che lo anima, sono da cancellare con eguale retribuzione. Gli Io sono, Emissioni di Dio.

L’arbitrio è peculiarità dell’animazione: fare non fare. Non fare agli altri quel che non vorresti fosse fatto a tè è monito etico. Fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a tè è Amore divino. L’Io ha perduto la sua natura onnisciente. L’uomo deve rinvenire lo Spirito che lo anima; deve riportare il suo Io a riconoscere nell’altrui Io l’uguale pensiero di Dio ed insieme operare nel reciproco sostegno per liberare l’inviluppo eterico che li condiziona nello stato materiale, quale che sia l’astro di soggiorno.
Riportare lo Spirito all'onniscienza è il destino del l’Io-Uomo; come uguale è il destino degli Io in atomo: ritrovarsi nella “Candida Rosa” così ben descritta da Dante.


Ringraziamo L'Autore per aver divulgato in rete questa sua grande Opera che ci dona molti spunti di riflessione. Grazie!
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