AAAANGELI :: UN SALOTTO TRA LE NUVOLE
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Da MIRIAM.TESTIMONIANZA

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Messaggio  ADMIN Lun Gen 05, 2009 8:02 pm

MIRIAM aprile 2003 15.59.51



"Mi coricai con il solito senso d'impotenza e di dolore.Dopo 8 anni di lontananza,avevo ritrovato mio padre.Era ammalato e la malattia me lo stava portando via,un'altra volta,l'ennesima.Soltanto il giorno prima mi aveva detto ,per la prima volta in 33 anni di vita,che io e mia sorella eravamo le cose più belle che lui avesse fatto e che ci voleva bene.,ma che lo aveva capito troppo tardi.Ma non è mai tardi pe un figlio sentirsi tale.
Proprio quella notte feci un sogno.Sognai una ragazza con un lungo abito azzurro,una tunica semplice,semplice e aveva un cordone al collo con appesa una Crocealtrettanto semplice.Era seduta davanti a me,ed era così bella ...eravamo in una sala con tante finestre dalle quali entrava tanta luce.Io stavo piangendo e lei mi chiese il perchèdi quelle lacrime,le risposi che che piangevo perchè il mio Angelo non era più accanto a me.Lei mi guardava e sorrideva,mentre io le raccontavo la mia disperazionee le indicavo l'Angalo che se ne stava andando verso una porta dalla quale entrava una luce bianchissima.Ero così disperata che sentivo dolore fisico.
Lei continuava a guardarmi con una dolcezza infinita e mi disse:"Non piangere,è vero che il tuo Angelo bianco sene è andato,ma guarda,ne stà arrivando uno azzurro tutto per te"..Io mi giro e dalla stessa porta da dove era uscito il mio Angelo,vedo arrivare una luce splendente azzurrissima.Non ero più disperata e il dolore era sparito.Raccontai di questo sogno a mio marito,appena mi svegliai,e non scorderò mai con quanta forza strinse le mie mani.
Mio padre era peggiorato e corremmo all'ospedale.Era gravissimo ed io ero disperata.La sala di attesa del Pronto Soccorso era come la sala del mio sogno,piena di vetrate e di luce.Non riuscivo a trattenere le lacrime.Davanti a me e a mio marito si sedette una ragazza...con un vestito azzurro,una tunica semplice,semplicee al collo aveva un cordone con appesa una croce semplice,semplice.Si chinò su di me e mi sfiorò la guancia,davanti agli occhi esterrefati di mio marito ,e mi disse :"Pregheremo noi per Bruno".
Bruno era il nome di mio padre.
Mio marito mi disse:"Ma quella ragazza è come quella del tuo sogno",io mi alzai dalla sedia e corsi in corridoio,ma di lei nessuna traccia.Rividi mio padre,ci guardammo negli occhi tutto il tempo di due vite...Fu l'ultima volta.

Grazie per avermi dato l'opportunità di ricordare ancora una volta quanto sia bello sentire il tocco di un'Angelo sulla propria pelle.Quanta gioia e quanto amore.Loro ci sono sempre accanto e quando sentono che il nostro dolore è tanto forte da non poterlo più sopportare si presentano a noi per sorregerci,per farci capire che non siamo soli.C'è sempre un'Ala sulla quale abbandonarci e riposare un po'.
Miriam
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