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APOCRIFI DELL'A.T. PARTE II

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Messaggio  ADMIN Lun Gen 05, 2009 6:16 pm

INVIATO da: Elemiah 23/06/2000 21.41


IL LIBRO DI ENOCH

Enoch, figlio di Jared e padre di Matusalemme, è uno dei patriarchi biblici vissuti prima del diluvio; dopo aver vissuto 365 anni egli «camminò con Dio e non fu più, perché Dio l'aveva preso» (Genesi 5,24). Ad Enoch furono attribuiti una raccolta di scritti contenenti visioni e rivelazioni:.
1) Il libro di Enoch (o Enoch I) la cui forma originaria, ebraica o aramaica, fu tradotta in greco e dal greco in altre lingue. L'unica forma a noi giunta completa è la versione etiopica per cui è denominato anche Enoch etiopico. Questi scritti molto probabilmente ebbero una notevole diffusione presso la comunità essenica di Qumran dove sono stati scoperti alcuni frammenti in lingua ebraica tra i manoscritti.
2) Il Libro dei segreti di Enoch (o Enoch II): questo libro ci è giunto soltanto in due versioni slave per cui è detto anche Enoch slavo. In esso si narra che ad Enoch fu concesso dall'Altissimo di vedere il regno di Dio. Infatti, fu preso dagli angeli che lo trasportarono attraverso otto cieli nei quali gli fu concesso di osservare il passato, presente e futuro degli uomini e dell'universo e alla fine, giunto nel nono cielo, Dio stesso gli rivela tutti i segreti.

Nel Libro di Enoch l'angelologia occupa un posto importante: gli angeli esistono sin dall'inizio del mondo, abitano nel cielo ma non possono entrare nella casa di Dio e guardare il suo volto. Altri termini usati per indicare gli angeli sono: “angeli santi”, “figli dei cieli”, “figli degli angeli santi”, “santi del cielo”, “guardiani”, “guardiani del cielo”, “spiriti”, “spiriti del cielo”, “quelli che non dormono mai”.
Essi assolvono a vari compiti: benedicono, glorificano ed esaltano Dio; fungono come intermediari tra Dio e gli uomini; trasmettono le preghiere all'Altissimo; scrivono nei libri che leggono davanti al Signore le pene sofferte dagli uomini, ma anche le ricompense promesse ai giusti ed i castighi riservati ai peccatori; sono alla guida del mondo, dei corpi celesti, degli elementi della natura.
Nel libro Enoch traccia anche una gerarchia angelica e cita molti nomi degli angeli.

I TESTAMENTI DEI DODICI PATRIARCHI

Giacobbe sul letto di morte benedice i figli e ne predice il futuro (Genesi 49, 1-27): L'opera apocrifa, prendendo spunto da questa rappresentazione, presenta i figli di Giacobbe che prima di morire parlano della loro vita, benedicono i figli e predicono il futuro della loro tribù. I dodici patriarchi sono i capi delle dodici tribù di Israele: Ruben, Simeone, Levi, Giuda, Issacar, Zabulon, Dan, Neftali, Gad, Aser, Giuseppe e Beniamino.
Gli angeli sono sempre presenti ora per intercedere tra Dio e gli uomini:
Accostatevi a Dio e all'Angelo che intercede per voi, poiché egli è il mediatore tra Dio e l'uomo e si alzerà in favore del riposo di Israele contro il regno del nemico
(Testamento di Dan, 6,2)
ora per testimoniare:
se voi farete il bene, i miei figli, uomini ed angeli, vi benediranno; ma colui che non farà nulla, uomini e angeli lo malediranno
(Testamento di Nephtali, 8,4)

ora per accompagnare l'anima nel momento del trapasso:
L'ultima ora degli uomini svela se essi sono dei giusti, poiché, quando l'anima malvagia lascia (il corpo), essa è tormentata dallo spirito malvagio che l'aveva servito nelle sue concupiscenze e nelle sue cattive azioni. Ma colui che è in pace, con gioia viene a conoscere l'Angelo della Pace ed entra nella vita eterna
(Testamento di Asher, 6,4-5)

Il Testamento di Levi è il più antico documento giudeo che ha descritto un'ascensione attraverso tre cieli. Il testo originale è in aramaico e proviene da un manoscritto ritrovato a Qumran copiato intorno all'anno 100 a.C. ed è stato divulgato dall'autore insieme a quello del figlio di Levi Qahat e del nipote 'Amram, padre di Mosè. In esso 'Amram sul letto di morte racconta di aver visto in sogno due personaggi soprannaturali ingaggiare una disputa per impossessarsi del morto. Uno regna sulle tenebre e il suo nome è Milk-resa‘ (Mio-re-è-l'Iniquità), l'altro su tutto ciò che ha luce e il suo nome, anche se non specificato, è Milk-sedeq (Mio-re-è-la Giustizia)
Delle due "inclinazioni degli uomini" una conduce allo Spirito del Male e l'altra all'angelo della Pace e nell'aldilà una conduce alla dannazione e l'altra alla beatitudine.
Un altro brano riguarda la visione di Levi dei tre cieli : nel 1° cielo vi sono "tutti gli spiriti soffio del castigo per la vendetta sugli uomini"; nel 2° "le truppe delle armate in ordine di combattimento per il giorno del Giudizio allo scopo di compiere la vendetta sugli spiriti-soffio dell'inganno e di Beliar, e, al di sopra delle armate, si trovano i santi" ed infine nel 3° cielo "risiede la Magnifica Gloria, lontano al di sopra di ogni santità"(Testamento di Levi, 3,1-4)

IL LIBRO DEI GIUBILEI

Il titolo di questo libro, datato intorno all'anno 120 a.C., deriva dal fatto che l'autore divide la storia del mondo (dalla creazione fino alla prima Pasqua descritta nel dodicesimo capitolo dell'Esodo, in 50 giubilei (ogni giubileo dura 49 anni) e quindi in 2.450 anni
L'opera è detta anche Piccola Genesi (in quanto tratta in maniera più ampia la stessa materia del libro biblico e Apocalisse di Mosè (in quanto rivelato a Mosè sul Sinai e da trasmettere solo oralmente ai sacerdoti.
Il racconto della creazione nel Libro dei Giubilei inizia con una straordinaria proliferazione di angeli e spiriti:
Il primo giorno creò i cieli che sono in alto , la terra e le acque e tutti gli spiriti-soffio che sono al servizio al suo cospetto - gli angeli della presenza e gli angeli della santificazione, gli angeli dello spirito-soffio del fuoco e gli angeli dello spirito soffio dei venti e gli angeli dello spirito-soffio delle nuvole, della tenebra, della neve, della grandine e della brina e gli angeli delle voci, del tuono e dei fulmini e gli angeli degli spiriti-soffio del freddo e del caldo dell'inverno, della primavera, dell'autunno e dell'estate e....di tutti gli spiriti soffio delle sue creature che sono nei cieli e sulla terra
(Libro dei Giubilei, 2,2)

Gli angeli hanno il compito di annotare nel libro della Vita i nomi dei giusti predestinati alla salvezza dal seno materno "ogni peccato commesso in cielo e sulla terra, nella luce e nelle tenebre ed ovunque esso avvenga (4,6) e riferirli al Signore
Sulla figura di Abramo furono scritte varie opere apocrife (non contenute nella Bibbia canonica) le più note sono Il Testamento di Abramo e l'Apocalisse di Abramo
Il primo parla della ribellione del patriarca di fronte alla morte, l'arcangelo Michele ha ricevuto l'ordine di "ornare la Morte con magnificenza" perché si accinge a condurre l'anima del patriarca nell'aldilà. Tra due porte l'una immensa e l'altra strettissima è seduto su un trono di gloria Adamo circondato da angeli disposti in cerchio. Egli è lì per vedere la sorte che tocca alle anime che lasciano il corpo perché discendono tutte da lui e piange o si rallegra a secondo se esse varcano la porta grande che porta alla perdizione o quella piccola che porta alla beatitudine. Un angelo guida sessantamila anime verso la porta della perdizione e l'angelo Michele conduce Abramo su una nuvola dalla quale si può scorgere il tribunale assiso in Paradiso:. Il giudice è Abele e due angeli lo affiancano: quello a destra legge le opere buone e quello a sinistra i peccati. L'arcangelo Dôkiel pesa l'anima su una bilancia mentre l'arcangelo Puronel la mette alla prova soffiando su di essa il fuoco della sua tromba.
Nell'Apocalisse di Abramo il patriarca, seduto sull'ala di una tortora e accompagnato dall'angelo Yaoel nelle sua ascensione può contemplare la storia passata e futura del mondo e, giunto al settimo cielo, su ordine di una voce divina guarda i cieli sotto di lui ed in ogni cielo vi è una moltitudine di angeli che riceve ordini da quella del cielo superiore e li trasmette a quella del cielo inferiore.
Anche le figure di Adamo ed Eva alimentarono la fantasia di molti autori che scrissero molte opere apocrife tra cui le più note: Vita di Adamo ed Eva, che comprende anche una «Apocalisse di Mosè», ed il Testamento di Adamo.
La prima opera tratta dei primi quattro capitoli della genesi rivisti attraverso il racconto di Adamo ed Eva: il loro peccato, il pentimento, dell'albero della vita e della loro cacciata dall'Eden. Alla fine mostra l'arcangelo Michele che annuncia ad Eva e Seth la morte di Adamo (45, 1-3). Il corpo di Adamo è liberato dalle acque del lago Acherusiano da un serafino con sei ali, tre angeli (Michele, Gabriele ed Uriele) lo coprono con lini preziosi e lo ungono con olio fragrante, viene poi trasportato da Michele nel paradiso che si trova nel terzo cielo.
Nella seconda opera Dio aveva affidato i nostri progenitori a due angeli custodi e come questi salirono in cielo nell'ora della preghiera, il Diavolo ne approfittò per persuadere Eva a mangiare il frutto proibito (33,1-3). Un'appendice al Testamento di Adamo, tramandato da un unico manoscritto, si propone di spiegare i servizi degli angeli in funzione del disegno divino su questo mondo. Le miriadi delle miriadi si dividono in nove cori angelici, ognuno con un compito prestabilito da Dio, dall'angelo, che appartiene all'ordine più basso e che ha il compito di accompagnare ogni umano in questo mondo per proteggerlo fino all'ordine dei Cherubini che hanno il compito di trasportare e venerare il trono del Signore e di custodire i sigilli.
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