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APOCRIFI NUOVO TESTAMENTO I

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Messaggio  ADMIN Lun Gen 05, 2009 6:18 pm

INVIATO da: Elemiah 18/11/2000 7.35


GLI APOCRIFI DEL NUOVO TESTAMENTO

Agli inizi del Cristianesimo circolavano un gran numero di opere apocrife: vangeli, atti, epistole ed apocalissi. Così ancora una volta si poneva il problema per la Chiesa di separare gli scritti rispecchianti il canone da quelli apocrifi. A questo proposito Origine scriveva:
«....La Chiesa possiede quattro vangeli, le sette antiche numerosissime, tra i quali uno è scritto secondo gli Egiziani, un altro secondo i Dodici Apostoli;...conosco anche un Vangelo che s'intitola secondo Tommaso, uno secondo Matteo e ne abbiamo letti parecchi altri........Ma tra tutti questi scritti noi non approviamo altro, se non quello che la Chiesa approva..»
Eusebio di Cesarea elaborò un elenco delle opere così suddiviso: 1) libri omologumeni (accettati da tutte le chiese); 2) libri antilegumeni (cioè contestati anche se accolti da molti e sarebbero i cosiddetti deuterocanonici ); 3) libri adulterati (cioè libri circolanti nelle chiese che, anche se non contengono idee eretiche, non sono inseriti tra i canonici); 4) libri di carattere eretico che intendono sostituire gli scritti canonici.
E Sant'Agostino raccomandava:
Un diligente studioso della Sacra Scrittura sarà colui che l'avrà letta per intero e l'avrà conosciuta ...almeno attraverso la lettura sia pure soltanto dei libri cosiddetti canonici; giacché gli altri li leggerà con più sicuro metodo, quando, in fatto di dottrina, si sarà munito di fede vera, affinché essi non creino preconcetti nella sua ancor debole mente, e con il gioco di genere letterari fittizi e fantastici non creino in lui qualche pregiudizio (De doctr. chim., 2, Cool
L'origine e la proliferazione di scritti apocrifi vanno attribuite al legittimo desiderio di scrivere detti e fatti della vita di Gesù dando loro quel risalto che non avevano nel materiale tradizionale. Inoltre, era anche giustificabile la curiosità del popolo di conoscere quanto più particolari possibili della madre di Gesù: la sua fanciullezza, la sua famiglia, suo padre, la sua educazione e la sua verginità. Nonostante l'opposizione della Chiesa contro gli apocrifi (scatenatasi a partire dal IV sec.), essi ebbero modo di influire nella letteratura cristiana, nell'arte, nella pietà cristiana e nella stessa liturgia. E' grazie alla letteratura apocrifa che conosciamo i nomi dei genitori di Maria, Gioacchino ed Anna, venerati dalla Chiesa come santi; la presentazione di Maria al tempio (ricordata dalla Chiesa il 21 novembre); la nascita di Gesù avvenuta in una grotta; la presenza del bue e dell'asino; i tre re magi e i loro nomi; i nomi dei due malfattori che furono crocifissi insieme a Gesù (Dima e Gesta); il nome del centurione che colpì Gesù con la lancia (Longino); la storia della Veronica e tanti altri racconti.
Sulla stessa vita di Gesù i Vangeli canonici di Marco e di Giovanni non danno notizie prima del suo battesimo con il quale lo Spirito Santo lo consacrò alla sua missione. Sembrerebbe che anche Luca, nella prima redazione del suo Vangelo, abbia omesso tali notizie ( testo conosciuto da Marcione nel 140 d. C.) e pare che il famosissimo episodio dell'Annunciazione sia stato aggiunto in seguito. L'unico che ha delineato un racconto della nascita e dell'infanzia di Gesù è stato Matteo.
Il ruolo che gli angeli ricoprono negli scritti apocrifi del Nuovo Testamento è soprattutto quello di messaggeri della volontà di Dio, è, infatti, un angelo che annuncia ad Anna, disperata per la sua sterilità, che concepirà e genererà un figlio di cui si parlerà in tutta la terra; un angelo dirà a Gioacchino, ritiratosi sui monti, di ritornare dalla moglie perché presto gli avrebbe generato un figlio e a questi, che lo invita nella sua tenda dicendosi suo servo, l'angelo risponde:
Non dirti servo, ma conservo; siamo infatti servi di uno stesso Signore. Ma il mio cibo è invisibile e la mia bevanda non può essere vista da alcun mortale. Perciò non mi devi pregare di entrare nella tua tenda. Se hai intenzione di offrirmi qualcosa, offrila in olocausto al Signore.
Altro compito degli angeli è quello di riferire le azioni dell'uomo a Dio, infatti, a Gioacchino che non si decideva se ritornare o meno a casa, in sogno gli appare di nuovo l'angelo che così si presenta:
Io sono l'angelo che Dio ti ha dato per custode ...e le opere di misericordia che avete fatto tu e tua moglie Anna sono state riferite al cospetto dell'Altissimo
Essi, inoltre, hanno il compito di assistere e proteggere. Infatti, quando Maria fu consacrata al Signore e viveva nel tempio, gli angeli la curavano e l'assistevano e riceveva cibo dalla mano di un angelo e spesso si vedevano gli angeli di Dio parlare con lei e obbedirle diligentemente. Sarà l'angelo Gabriele ad annunciare a Maria la nascita di Gesù e ad apparire a Giuseppe e ancora, al momento del parto, saranno gli angeli che circonderanno Maria per assisterla, un angelo avvertirà i Magi di non entrare nella Giudea per sfuggire ad Erode che vuole interrogarli e consiglierà Giuseppe di fuggire in Egitto per sottrarre il bambino alla strage degli innocenti.
Altro compito degli angeli è quello di assistere gli uomini nell'ora del trapasso e di accompagnare le anime al cospetto di Dio. Nell'apocrifo Storia di Giuseppe il falegname Giuseppe, prossimo alla morte, invoca così il Signore:

se ormai sono terminati i miei giorni ed è giunto il momento nel quale debbo uscire da questo mondo, inviami, te ne prego, il grande Michele principe dei tuoi angeli santi, e resti con me affinché la mia povera anima esca senza difficoltà, senza paura e senza impazienza da questo corpo travagliato [13, 1]

e ancora:
Or dunque, o Signore e Dio mio, sia presente con il suo aiuto alla mia anima e al mio corpo il tuo angelo santo fino a quando si saranno separati. Né sia allontanata da me la faccia dell'angelo che mi è stato dato come custode dal giorno della mia formazione, mi sia invece compagno di viaggio fino a quando mi condurrà fino a te: il suo volto mi sia sereno e ilare, e mi accompagni in pace [13,4]

sopraggiunta la morte, così Gesù prega il Padre celeste:

O Padre di ogni clemenza, occhio che vedi e orecchio che ascolti, esaudisci la supplica e le mie preghiere per il vecchio Giuseppe, e manda Michele, principe dei tuoi angeli, e Gabriele, annunziatore di luce, e tutto lo splendore dei tuoi angeli: tutta la loro schiera scorti l'anima del mio padre Giuseppe fino a quando sia giunta a te [22, 1]

Nell'opera apocrifa Vangelo di Bartolomeo questi interroga l'avversario degli uomini che così gli risponde:
Prima mi chiamavo Satanael che significa angelo di Dio. Quando mi rifiutai di conoscere l'immagine di Dio, fui chiamato Satana che significa angelo del Tartaro .......Io fui chiamato primo angelo giacché Dio fece il cielo e la terra e poi prese un pugno di fuoco e mi formò per primo, dopo (formò) Michele, per terzo Gabriele, per quarto Raffaele, per quinto Uriele, per sesto Xatanaele e gli altri seimila angeli dei quali non posso dire i nomi poiché sono littori di Dio e mi flagellano sette volte al giorno e sette volte alla notte, non mi lasciano mai e fanno a pezzi tutta la mia forza. I due angeli della vendetta sono quelli che stanno al cospetto del trono di Dio: questi sono stati creati per primi. Dopo di essi fu formata tutta la moltitudine degli angeli. Nel primo cielo vi sono cento miriadi di angeli (ed in numero di cento miriadi per ogni cielo fino al settimo) ...Distinto dai sette cieli c'è il firmamento ove risiedono le potesta che esercitano la loro azione verso gli uomini.
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