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3* GLI ANGELI DELL'ANTICO TESTAMENTO

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Messaggio  ADMIN Lun Gen 05, 2009 6:04 pm

INVIATO da: Mario 20/06/2000 22.01


GLI ANGELI DELL'ANTICO TESTAMENTO

Il termine “angelo” è la traduzione dell'ebraico mal'âkh e del greco s (ánghelos) ed il significato fondamentale dei due termini è quello di “messaggero” inviato con un incarico. Sia il termine ebraico che quello greco, non fanno distinzione tra il messaggero inviato da Dio e quello inviato dall'uomo. Solo in seguito, con la traduzione in latino delle Sacre Scritture, si designerà con “nuntius” il messaggero umano e con “angelus” quello divino.
Della creazione degli angeli non se ne fa menzione nell'Antico Testamento, il primo passo biblico dove si citano entità che si potrebbero interpretare come “angeli” è in Genesi (3, 24)
Cacciò dunque l'uomo e pose ad Oriente del giardino dell'Eden i Cherubini e la fiamma della spada guizzante per custodire l'accesso dell'albero della vita.
Il termine esplicito di “angelo” appare per la prima volta nell'episodio di Agar allorché, fuggita nel deserto perché trattata duramente da Sara in quanto stava per dare un figlio ad Abramo, le appare “l'Angelo del Signore” il quale le promette che moltiplicherà al tal punto la sua discendenza che non la si potrà contare (Genesi, 17, 7-13). In molti passi biblici vi è la presenza di queste creature celesti: tre angeli visitano Abramo (Gn 18, 1-2), un angelo consola Agar nel deserto (Gn 21,17), un angelo appare in sogno a Giacobbe (Gen 31, 11-13) e sempre in sogno egli vede una scala che collega la terra al cielo e “gli angeli di Dio salivano e scendevano su di essa” (Genesi, 28, 12), un angelo appare a Mosè “nel mezzo del cespuglio” (Esodo, 3, 5), l'arcangelo Raffaele guida il giovane Tobia (Tb cap. 5), un angelo libera Daniele dalla fossa dei leoni (Dan 6, 23).
Nell'Antico Testamento gli angeli non svolgono solo il ruolo di messaggeri di Dio, ma essi sono anche guerrieri che combattono al fianco del popolo di YHWE, essi sono alla guida dei popoli ed ogni popolo ha il suo angelo che lo protegge “ad ogni popolo Dio ha preposto un principe” (Siracide, 17,17). Sono al fianco dell'uomo per proteggerlo:

Poiché darà ordine ai suoi angeli
di custodirti in tutti i tuoi passi.
Sulle loro mani ti porteranno
perché non inciampi nella pietra il tuo piede
(Salmi, 90 (91), 11,12)

sono "interpreti" della volontà divina ed intercedono per l'uomo presso Dio, sono esecutori del castigo che Dio manda ai malvagi, sono a conoscenza dei segreti celati ai mortali, celebrano il culto celeste e lodano incessantemente Dio.
Nel Libro di Tobia troviamo per la prima volta il nome di un angelo, Raffaele che è stato inviato da Dio per guarire Sara (posseduta dal demone Asmodeo per sette volte si sposa ma, uno per volta, ognuno dei sette sposi muore) e Tobi, padre di Tobia (accecato da uno "sterco ancora caldo di un passero"). Raffaele, senza svelare la sua identità, guarisce Sara, che diverrà la sposa di Tobia, e Tobi facendogli spalmare sugli occhi un unguento ricavato dalla mescitura di cuore , fegato e fiele di un pesce. Portato a termine il suo compito di "esorcista" e guaritore, finalmente si presenta:

Io sono Raffaele, uno dei sette angeli che sono sempre pronti ad entrare alla presenza della maestà del Signore (12,15)
.....quando ero con voi, io non stavo con voi per mia iniziativa, ma per la volontà di Dio (12,18)
.....A voi sembrava di vedermi mangiare, ma io non mangiavo nulla: ciò che vedevate era solo apparenza (12,19)
......Io ritorno a colui che mi ha mandato...e salì in alto (12,20)

Nel Libro di Tobia troviamo anche la prima indicazione circa il numero dei sette angeli che stanno sempre al servizio del Signore e che, quindi, saranno denominati poi arcangeli, distinti dalle "mille migliaia e diecimila miriadi" di angeli che servono ed assistono Dio (Daniele, 7,10)
Nel Libro di Daniele troviamo il nome di altri due arcangeli: Gabriele e Michele. Gabriele ha il compito di rendere comprensibili le visioni che appaiono a Daniele (8,16) e di istruirlo (9,22). Durante una visione "un uomo vestito di lino" che lotta a favore di Israele contro dei principi empi appare a Daniele. In questa lotta lo aiuta Michele "uno dei miei principi" (10,13) "angelo capo delle armate" (8,11) e protettore del popolo ebraico:

Io ti dichiarerò ciò che è scritto nel libro della verità. Nessuno mi aiuta in questo se non Michele, il vostro principe (11,1)
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